16 aprile 2019 ore 18:00,Libreria Vitanova · Napoli: Presentazione del libro “I sentieri delle ninfe. Nei dintorni del discorso amoroso” di Fabrizio Coscia (Exòrma edizioni)

L'immagine può contenere: una o più persone e testo16 aprile 2019 ore 18:00 · Libreria Vitanova · Napoli

Presentazione del libro “I sentieri delle ninfe. Nei dintorni del discorso amoroso” di Fabrizio Coscia (Exòrma edizioni).

Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parlerà con l’autore il docente e critico cinematografico Valerio Caprara.

L’attrice Cristina Donadio leggerà alcuni brani tratti dal libro. L’intermezzo musicale è affidato alla tastiera della pianista Linda Vanacore.

http://Linda Vanacore – Vesuvius

Ninfa è colei che fugge, mostrandoci le spalle. Ninfa è creatura irraggiungibile che ci abbandona. Vengono qui narrate le storie parallele di alcune figure femminili (realmente esistite o personaggi letterari) rappresentate come «esseri in fuga»: Dora Markus di Montale – poesia nata dalla fotografia di un paio di «gambe magnifiche» – e Albertine di Proust; le ninfe inseguite fino alla follia da Aby Warburg nei panneggi botticelliani e nei dipinti del Ghirlandaio e la misteriosa Marthe di Pierre Bonnard, la modella più dipinta della storia dell’arte; Laura di Petrarca e Angelica di Ariosto, Lolita di Nabokov, passando per alcune apparizioni ninfali nei film di Alfred Hitchcock e Jean Vigo, fino ad arrivare alla misteriosa donna amata dal Viandante nella Winterreise di Schubert   http://I sentieri delle ninfe Nell’immaginario amoroso, dunque, Nympha non ha un’identità sessuale precisa: è una figura in fuga, il luogo dell’Altro. È, per definizione, colei o colui che fugge, che ci mostra le spalle, che si rende irraggiungibile: una divinità in esilio per la quale siamo pronti a tributare qualsiasi sacrificio. È ciò che viene a mancarci: un’assenza, una perdita.

La Ninfa, si è detto, è prima di tutto un luogo. Molto spesso una sorgente, una fonte: la sua evanescenza è l’evanescenza dell’acqua, la sua fluidità, ma anche la sua pericolosità.

Dopo aver chiuso il libro ha lavorato in me l’idea che Princesa di De André sia una ninfa e l’amante di una ninfa, della stessa ninfa che alberga in lei.

Corro all’incanto dei desideri
Vado a correggere la fortuna

Fernandinho insegue la ninfa che sente in se stesso e tramite una metamorfosi potrà raggiungerla, dopo una rincorsa costellata di sofferenze, per scoprire se stessa. Princesa può nascere al mondo a partire dall’alterità che Fernandinho riconosce in lui, una fuga e un inseguimento tutto suo fino alla liberazione. https://www.estetica-mente.com/recensioni/libri/i-sentieri-delle-ninfe-nei-dintorni-del-discorso-amoroso-fabrizio-coscia/79404/

 

#PSTparolesenzatempo: La mandragola -Niccolò Machiavelli

Mandragola.jpgLa mandragola è una commedia di Niccolò Machiavelli, considerata il capolavoro del teatro del Cinquecento e un classico della drammaturgia italianaComposta da un prologo e cinque atti, è una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca. Prende il titolo dal nome di una pianta, la mandragola, alla cui radice vengono attribuite caratteristiche afrodisiache e fecondative. Si è ritenuto a lungo che fosse stata scritta nel 1518, ma studi più recenti la retrodatano agli anni 1514-15 . Fu pubblicata la prima volta nel 1524.

La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l’aiuto del servo Siro e dell’astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l’unico modo per avere figli sia di somministrare a lui, cioè a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio trova presto una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, il quale resta comunque perplesso, visto che qualcuno dovrà giacere con sua moglie, la quale però è l’unica a farsi scrupoli (non se li fanno né la madre né il frate). Lei passa una piacevolissima notte. Naturalmente Ligurio ha pensato all’amico Callimaco, che spasima per Lucrezia: infatti non vi sarà nessun garzone come vittima predestinata, bensì sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. In una famosa e molto divertente scena, il garzone-Callimaco viene colpito e portato a casa di Nicia, e poi infilato nel letto insieme a Lucrezia. Questa, che nel frattempo è stata convinta a consumare il rapporto adulterino da fra’ Timoteo, accetta, e nel momento in cui scopre la vera identità di Callimaco, acconsente alla fine a diventare sua amante. Dopo la notte degli inganni, riassunte le sembianze del medico, Callimaco ottiene dall’inconsapevole Nicia, contento della futura paternità, il permesso di abitare in casa sua e quindi di godere, non visto, delle grazie di Lucrezia.Rosanna schiaffino con totò.jpgL’opera di Machiavelli ha avuto nel 1965 una versione cinematografica con lo stesso titolo de La mandragola diretta da Alberto Lattuada e interpretata da Philippe Leroy nel ruolo di Callimaco, Rosanna Schiaffino nel ruolo di Lucrezia, Jean-Claude Brialy nel ruolo di Ligurio, Romolo Valli nel ruolo del notaio Nicia, Nilla Pizzi nel ruolo di Sostrata, Armando Bandini nella parte di Siro e Totò nella parte di frate Timoteo.  http://La mandragola

La pastiera della passione 4 aprile 2018 ore 18:00, Libreria Vitanova · Napoli

Giovedì 04 aprile 2019 ore 18:00 presentazione del libro “La pastiera della passione” di Maria Elefante.La pastiera che passione: è un dolce che racchiude l’anima di intere generazioni. Maria Elefante nel suo racconto esporime il rapporto simbiotico tra il cibo e i fedeli, tra gli elementi materiali che lo compongono e la spiritualità dell’anima. Ogni famiglia ha il suo segreto, l’autrice rivelerà il suo parlandone con Lejla Mancusi Sorrentino.  L'immagine può contenere: testoLa pastiera è il dolce tipico napoletano – si sa – conosciuto ormai in tutta la penisola, e oltre, seguendo i flussi del napoletano migrante o sulla scia del traffico del restante turismo nazionale di ritorno. A Napoli: per Natale, cassate e cassatine; susamielli mostaccioli e roccocò; raffioli e pasta reale. Tutte cose preparate dalle rinomate pasticcerie del “regno”, insieme ai tradizionali e più modesti struffoli: l’unico preparato in casa. A Pasqua, invece, i casatielli – o rustici (con uova sode o sugna e pepe), oppure dolci – e la pastiera: torte preparate esclusivamente in casa, e in tutte le famiglie. Almeno così era una volta.
Sulla scorta di questi sentimenti e con l’intento di salvaguardare le tradizioni, nel 2013 a Conca dei Marini (costiera amalfitana) era stato istituito il “Premio sfoglia”, un premio letterario a tema, dove la “sfoglia” è l’impasto di farina e uova, tirato col mattarello, la spianata tagliata in vari modi che dà origine ai diversi tipi di pasta casereccia che ancora si produce la domenica nelle famiglie; o anche torte e dolci vari, tra cui spicca la pastiera per antonomasia. Né va trascurata la “sfogliatella”, che della sfoglia esalta addirittura il nome.
E così il primo agosto di quel 2013 la professoressa Maria Elefante, che per amore di cultura e per fedeltà di tradizione popolare aveva voluto partecipare al concorso, riceveva il meritato premio letterario col suo racconto inedito, originale, pertinente, dal titolo La pastiera della passione. La piccola comunità di paese, descritta nel racconto, diventa così modello propositivo per la odierna convivenza, tormentata anch’essa da preoccupazioni e paure, assillata da crisi annunciate e da privazioni reali, ma più ancora dissipata da tanta superficialità. Così la solidarietà, l’impegno civico, diventano impegno morale e matrice culturale. La comunità, nonostante le difficoltà, si ritrova unita nel recupero dei valori della tradizione, grazie alla carica vitale di padre Lino e alla risposta entusiastica dei suoi parrocchiani. Il tutto insaporito dall’aroma diffuso e dal gusto soave della pastiera.  http://www.abruzzopopolare.it/archivio-notizie-in-evidenza/Risultati immagini per La pastiera della passione

 

Giovedì 28 marzo, ore 18,00, sala da tè Gran Caffè Gambrinus “Il Giro del Mondo in 40 Napoli” di Michelangelo Iossa

Rogiosi Editore presenta
“Il Giro del Mondo in 40 Napoli”
di Michelangelo Iossa
Gran Caffè Gambrinus 28 marzo | ore 18,00
 Giovedì 28 marzo, alle 18,00, la sala da tè del Gran Caffè Gambrinus
ospiterà l’evento di presentazione del libro “Il Giro del Mondo in 40 Napoli”,
scritto da Michelangelo Iossa e pubblicato da Rogiosi Editore.
Insieme all’autore interverrà Enzo D’Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno, che firma la prefazione del lavoro editoriale.
Un viaggio in giro per il mondo, alla scoperta delle tante Napoli, cugine della bella Partenope.
Sono 40 e popolano i continenti, dalle Americhe (dove ce ne sono 14) alla Grecia (che ne conta 13). E, ancora, le 5 Napoli in Eurasia e le 4 in Africa e Medio Oriente. Persino in Italia ce ne sono 3, oltre il capoluogo campano.
Lo scrittore e storyteller Michelangelo Iossa, per l’occasione, accompagnerà gli spettatori in un viaggio tra le pagine del libro con un live-act immersivo: un percorso virtuale in alcune delle Napoli-simbolo del mondo, con la colonna sonora del dj Giorgio Alessio Polverino.
L’evento è organizzato in collaborazione con KSR King Street.
Il libro
Il libro accompagna il lettore in un lungo viaggio attraverso i continenti, che si apre con la Napoli dello Stato di New York e che si conclude, inevitabilmente, con la più celebre delle Napoli del mondo. Unità di misura dell’intero percorso, il capoluogo partenopeo è, per notorietà, estensione, popolazione ed esposizione mediatica, la più vistosa delle sue trentanove cugine, attraversate nelle pagine di questo libro- viaggio.
Naples, Neapolis, Nabeul, Napoli, Nauplia, Neopolis o Neapoli sono i nomi delle quaranta Napoli scelte per questo itinerario, e certamente nel mondo si nasconderanno altri luoghi con lo stesso nome: gli USA e la Grecia, con le loro Naples e Neapolis, fanno la parte del leone mettendo in campo oltre venti luoghi differenti. Ma il Brasile, il Gambia, la Crimea e le Neapolis italiane in Sardegna, Puglia e Sicilia offrono squarci di assoluta bellezza.
Napoli è una e multipla: non solo sfogliatelle e mandolini ma anche rodeo texano, ouzo ateniese, carnevale brasiliano, malvasia greco-veneziana, testimonianze dei nativi americani, prelibatezze siciliane e pugliesi, villaggi africani e smart city cipriote. Tutto si nasconde e si svela nel nome di Napoli, a ogni latitudine.  Napoli è un piano inclinato e tutto viene necessariamente risucchiato in questa città, un po’ lazzara e un po’ felice.
Che è in compagnia di altre trentanove omonime.

Michelangelo Iossa, classe 1974, è giornalista, scrittore e ricercatore universitario.  Docente del Laboratorio di Musicologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, a partire dal 2003 ha firmato alcuni fortunati libri, soprattutto nell’ambito della divulgazione musicale: “The Beatles”, “Le Canzoni dei Beatles”, “Gli Ultimi Giorni di Lennon”, “Le Canzoni di George Harrison e Paul McCartney a Napoli” (con Carmine Aymone), “Cameriere, Champagne!…” (con il Maestro Mimmo di Francia), “Napul’è… i luoghi di Pino Daniele” (con Carmine Aymone) e “LOVE – Le canzoni d’Amore” dei Beatles.
Dal 2017 è conduttore e autore della trasmissione televisiva VULCANICI Artisti Incandescenti, prodotta da DipMusic e da Canale 9.

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22 marzo 2019: Angelo Forgione, #IlRediNapoli, #LaFeltrinelli di Napoli

L'immagine può contenere: 4 persone, persone che sorridono, testo#IlRediNapoli, ovvero il #pomodoro e la sua grande storia, L'immagine può contenere: 4 persone, testoal megastore #LaFeltrinelli di Napoli. Nessuna descrizione della foto disponibile.Angelo Forgione non ci dà un libro di ricette ma un documentato saggio storico con due protagonisti: il pomodoro, prodotto simbolo della cucina italiana nel mondo, e i napoletani, che hanno insegnato a tutti come cucinarlo e mangiarlo. Un viaggio dalle radici sudamericane della pianta al suo arrivo in Europa, passando per il Messico e poi la Spagna, fino ad approdare al vero artefice della distribuzione del purpureo frutto nel mondo: il Regno di Napoli.Il re di Napoli ovvero la storia del pomodoro

Un evento all’insegna della napoletanità con l’autore, con il promotore della petizione #PizzaUnesco Alfonso Pecoraro Scanio,

Foto Silvana Guida #InChiaiaTrattieRitratti

con l’antropologo Marino Niola e con il presidente dell’Associazione Verace #PizzaNapoletana Antonio Pace.

Foto Silvana Guida #InChiaiaTrattieRitratti

http://Il Re di Napoli