Travolti da un inaspettato successo: in neanche 24 ore la provocazione ‘Vieni in vacanza in Molise , ti diamo la casa gratis’, è scoppiata tra le mani degli amministratori di San Giovanni e dei dirigenti della associazione ‘Amici del Morrutto’. Per chi è proposto questo ‘bando free turistico’? Per chi non è molisano, per chi non ha parenti molisani e per chi non ha nessuna proprietà immobiliare in Molise. Per chi vuole innamorarsi del Molise.
Telefonate da Irlanda, Francia, Spagna, Polonia, Ucraina, prenotazioni da Trieste, Ragusa, Genova, Bologna ecc. Quaranta soggiorni nelle case gratuite del borgo, da sabato a sabato, silenzio, aria pulita, virus free, cibi strepitosi – tipo la frecassea, un trionfo di carni di gallinella in brodo, coratella e agnello, formaggio, tutto infilato al forno – campagna infinita e un nome, il Molise, in grande rimonta.
L’iniziativa è stata presentata il 20 giugno e lo stupore di Stefano Trotta, presidente dell’associazione, era palese. “Ci stanno chiamando giornali e tv, qualcuno voleva già venire ma l’iniziativa partirà dal prossimo 4 luglio – spiega -. Nel centro storico di San Giovanni abbiamo 440 immobili e solo 12 famiglie residenti. Il vero patrimonio turistico del Molise è la sua enorme dotazione di immobili da sfruttare, pronti. Ad agosto ripartirà il nostro ben conosciuto Jazz Festival nel centro storico, il Morrutto, alla 16/a edizione, e dimostrazione pratica nelle aziende enograstronomiche del posto su come si fanno i prodotti, formaggi, pasta, pane, salumi”.
Quello del Morrutto è un progetto pilota: oggi erano presenti sindaci di altri comuni che vogliono partecipare al progetto e mettere gli immobili dei loro centri storici a disposizione del turismo lento e di qualità. https://www.ansa.it
Siamo i Luoghi che hanno il privilegio di essere Vesuvio
Siamo cultura che il mondo conosce
Siamo sapori di una terra calda e difficile
Siamo fuoco che brucia e occhi che soffrono aspettando il domani
Siamo “vorrei, poi ci pensiamo”
Siamo “aspettando la bella stagione”
Siamo “auguri agli sposi” siamo “tradizione e rinascita”
Siamo i Vostri amici,
Siamo “panorama magnifico”
Siamo “unione di idee, aspettando di unire le singole idee”
Siamo il colore della primavera, in un giorno d’autunno
Siamo “complimenti” e parliamo del domani.
Siamo “un tratto di strada” che aspetta con fiducia
Siamo a studiare come offrire appena possibile “un nuovo inizio”
Siamo a dire GRAZIE ai tanti che lottano, soffrono, amano, rispettano
Siamo a chiedere “restiamo in contatto”
Siamo a dire Buona Primavera
Martedì 3 marzo 2020 ore 18,00, nella libreria Vitanova (Napoli, viale Gramsci, 19), presentazione del romanzo di Maria Gabriella Mariani “Ologramma. Sette vite per non morire” (Guida editori).
Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma ne parleranno con l’autrice gli scrittori Raffaele Messina e Mauro Giancaspro.
Il libro evoca una denuncia del male, ma al tempo stesso il desiderio di vivere. Un imprevisto comune a molti, un incidente di percorso, un male che chiede una soluzione. Una crisi dalla quale nasce la voglia di risolvere il problema, appellandosi a tutte le risorse che l’autrice ha a disposizione. La Mariani, senza voler essere autobiografica in senso stretto, scrive per esprimere se stessa e usa tante chiavi di scrittura e di lettura per analizzare la nostra epoca, con i suoi momenti laceranti, i suoi sprazzi di luce e di ombre.
https://www.spreaker.com/show/1-web-radio-associazione-vitanova-ripres
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L’autrice ha un problema e per venirne a capo si crea un personaggio con un analogo problema. Anche quest’ultimo per lo stesso motivo decide di fare altrettanto. La sequenza continua e si arricchisce di nuovi personaggi, anche più d’uno alla volta, come una sorta di invenzione a più voci, o, per rimanere in ambito musicale, di tema e variazioni. A volte si susseguono, ancor più spesso si intrecciano, analogamente i personaggi s’incontrano e intessono una storia tra loro. Di qui il titolo “Ologramma”, che rende l’idea di questa stesura compositiva, a cui, tra l’altro, si ispira un brano musicale composto dalla stessa autrice. Realtà e finzione risultano fuse, ma costituiscono anche la chiave di volta dell’intreccio e, in definitiva, del suo male, che non le dà tregua. L’uomo cerca disperatamente una soluzione alle sue angosce, combatte contro se stesso e si sente allo sbando. Il caso, la quotidianità, le difficoltà della vita, senza chiedergli il permesso, provvedono ad intervenire e a segnare irrimediabilmente il suo destino.
>>>>>>> Maria Gabriella Mariani è una pianista e compositrice napoletana, interprete raffinata dalla formazione culturale e musicale assai articolata. Ha studiato con i Maestri V. Vitale, A. Tramma e A. Ciccolini, si è perfezionata nelle più prestigiose accademie internazionali in Italia e all’estero. Ha vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Esordisce all’età di tredici anni all’Aterforum di Rimini con musiche di Liszt, impressionando la critica per maturità, temperamento e precoce virtuosismo. Le sue performance riscuotono sempre ampio successo e sul suo talento si sono espressi in maniera assai lusinghiera, tra gli altri, S. Accardo, T. Aprea, M. Argerich, A. Ciccolini, D. De Rosa, R. De Simone, M. Tipo, M. Jones. È laureata in Lettere con tesi dal titolo: Schumann: pensiero e fantasia (Ed. Gentile Napoli).I suoi molteplici interessi spaziano dalla musica all’arte e alla letteratura. Ha pubblicato per riviste musicali, ha partecipato a convegni in qualità di relatrice e ha collaborato come consulente musicale alla stesura di monografie di ricerca su musica e architettura per la Seconda Università di Napoli. Ha scritto contributi in collaborazione con le Università di Salerno, Firenze, Perugia e Politecnica delle Marche. Esordisce in qualità di scrittrice e compositrice nel 2008, con il romanzo e il CD musicale Presenze. Spesso, in concerto, esegue suoi brani musicali e, di recente, ha realizzato testi e musiche tratti da suoi lavori, con la partecipazione di attori e l’esecuzione di sue musiche estemporanee. Sue recenti composizioni sono: ADEDDY, Fun…Tango, Il cielo s’inabissa, Fiori di fuoco, Maree, Echi, Tracce.
Giovedì 27 febbraio 2020 ore 18.00 Libreria Vitanova (Napoli, viale Gramsci, 19) L’Associazione Vitanova ha organizzato con Leyla Mancusi Sorrentino alcuni incontri a tema per dibattere insieme con gli amici della libreria la realizzazione di alcuni cibi classici della cucina napoletana.
Il tema di questo primo incontro, aspettando la Pasqua, è dedicato alla PASTIERA
A Napule regnava FerdinandoCa passava e’ jurnate zompettiando;Mentr’ invece a’ mugliera, ‘Onna Teresa,Steva sempe arraggiata. A’ faccia appesaO’ musso luongo, nun redeva maje,Comm’avess passate tanta guaje.Nù bellu juorno Amelia, a’ cammerieraLe dicette: “Maestà, chest’è a’ Pastiera.Piace e’ femmene, all’uommene e e’creature:Uova, ricotta, grano, e acqua re ciure,‘Mpastata insieme o’ zucchero e a’ farinaA può purtà nnanz o’Rre: e pur’ a Rigina”.
Siete invitati a portare la vostra ricetta preferita e,se volete, una piccola pastiera che degusteremo insieme. Le ricette e il video dell’evento saranno inseriti su Libreria Vitanova e Youtube Libreria Vitanova
Il dibattito sarà condotto da Leyla insieme con Germana Nardone, Silvana Guida e Salvatore Landolfi
Martedì 25 febbraio 2020 alle 18 nella libreria Vitanova (viale Gramsci,19) presentazione del romanzo di Francesco De Filippo “Le visioni di Johanna” (Castelvecchi). Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma ne parlerà con l’autore il giornalista e critico letterario del Mattino Fabrizio Coscia.
Tutto il male del secolo in una persona. Si potrebbe riassumere così l’amaro ultimo romanzo di Francesco De Filippo, autore a cui certo non manca la capacità di scrittura, che questa volta fa la difficile scelta di un protagonista da odiare, veramente esistito ma così estremo da sembrare solo inventato. E’ Sebastian, che da bambino attraversa l’abbandono del padre mai visto, le peggiori sofferenze, la violenza più subdola e come se non bastasse la gelida condanna della madre che lo rende prigioniero della paura. Ma nonostante tutto quello che subisce è difficile, anzi impossibile, provare empatia nei suoi confronti.
Nella Germania dei primi anni del nazismo, Sebastian è un ingegnere sposato e padre di cinque figli, ma intreccia relazioni sentimentali con adolescenti del suo stesso sesso. La famiglia finge di non sapere e ognuno è condannato a una silente, colpevole prigionia psicologica. Solo per l’ultimogenita, l’inconsapevole Johanna, suo padre è un eroe e per questo incappa nella muta condanna dei fratelli. Sebastian viene perseguitato dalle SS, ma riesce a sopravvivere: dopo la guerra, abbandona tutti e parte per la lontana Indonesia, dove partecipa a un giro internazionale di pederastia e dove farà fortuna come educatore. Alla sua morte, Johanna ne ripercorre le tracce nel Sud-Est asiatico, scoprendo che il padre non era l’eroe che pensava.
A volte dobbiamo rinunciare a tutto, persino all’amore di una madre, per scoprire il nostro destino. Nessun romanzo lo aveva mai raccontato con tanto ostinato candore.
«Affilato e toccante» – Il Venerdì «Ci siamo letteralmente innamorati di questo romanzo di formazione così commovente. Una storia piena di tenerezza, ironia e umanità» – Juan Milà, Harper Collins «Uno di quei libri che rimangono sottopelle, che lasciano immersi nella storia anche quando l’ultima pagina si è chiusa» – Io Donna
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un’Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c’è altro modo per crescere.
Martedì 18 febbraio 2020 alle ore 18,00 nella libreria Vitanova (Napoli, viale Gramsci, 19) presentazione del saggio di Giacomo Casaula “Scie ad andamento lento” (Mea).
Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parleranno con l’autore l’attrice Annamaria Ackermann, che firma anche la prefazione e che leggerà alcuni brani del libro, il vicecaporedattore del Mattino Gino Giaculli e la giornalista tv Anna Copertino. Interventi del musicista Davide Trezza. “Stefano De Sanctis è un giovane scrittore. Il suo primo e unico romanzo si intitola ‘Scie ad andamento lento’. Dopo alcuni anni di monotona routine lavorativa in una rivista ed una relazione finita male, decide di ritornare a Cattolica, un luogo dove ha trascorso le estati della sua infanzia ed adolescenza e che lo ha decisamente segnato. Quel luogo gli serve per provare a scrivere di nuovo. Lì dove il Tirreno e l’Adriatico non sono mai stati così vicini, così complementari tanto da fondersi in un unico straordinario scenario di insenature, cale, spiagge a perdita d’occhio, scoscesi precipizi punteggiati di verde quale il Mediterraneo. Grazie alla conoscenza di Elena e ad un’altalena di vicende tra Napoli, sua città, e Cattolica, Stefano finalmente crea qualcosa di nuovo. I suoi dubbi, le sue paure fermeranno questa nuova fase della sua vita. La sensibilità creativa, artistica ed umana di Stefano De Santis trova finalmente la sua manifestazione, attraverso un viaggio fra i due mari che diventa il viaggio nel proprio intimo, nella propria coscienza, nei desideri cercati e non appagati, nelle frustrazioni e nei punti di partenza e di arrivo.” Giacomo Casaula nasce a Napoli il 27/10/1992 da genitori napoletani e vive a Cava de’ Tirreni (SA).
Ha affiancato Annamaria Ackermann nello spettacolo Eduardo, da lei ideato e diretto, un medley di brani tratti dalla migliore produzione eduardiana, fornendo un’emozionale interpretazione di monologhi tratti da ‘Napoli milionaria’ e da ‘Questi fantasmi’.
Dal 2014 collabora con il Prof. Ettore Massarese, docente di Storia del Teatro presso la Facoltà di Lettere “Federico II”.
Dal 2016 tiene il corso di Storia del Teatro per il laboratorio teatrale del teatro “Totò” di Napoli, mentre nel 2017 ha collaborato al laboratorio di formazione teatrale permanente tenuto da Ettore Massarese presso il teatro Sancarluccio di Napoli. È co-direttore artistico e protagonista, unitamente alla Ackermann, a Brunello Canessa e a Giuseppe Fontanella, della rassegna “Live in Villa Di Donato”, che dal 2015 si svolge all’interno della omonima prestigiosa cornice partenopea, nel cui ambito sono rappresentati spettacoli di prosa, di Teatro-canzone e di musica.
Da protagonista, si impegna con il suo gruppo musicale in spettacoli come “…e Berta filava”, spettacolo contro la violenza di genere incentrato sulla donna e sul suo ruolo in società rappresentato al Social Tennis Club di Cava de’ Tirreni, e come “Secondo me la donna…”, spettacolo per le donne messo in scena al Teatro Genovesi di Salerno in occasione della giornata internazionale a loro dedicata.
Ha dato corpo a una suggestiva e mistica interpretazione de “La buona novella” del cantautore Fabrizio De André.
Con Gianni Mauro ha dato vita a una brillante serata, dedicata al cantautore Rino Gaetano e intitolata “Mio fratello è figlio unico”.
Ha diretto e interpretato lo spettacolo di Teatro-canzone Il cappellaio magico con monologhi scritti da lui e canzoni di Rino Gaetano, con cui, sotto il patrocinio del MIBACT, della Regione Campania e del Comune di Salerno, ha aperto la stagione 2016/17 del Teatro delle Arti di Salerno.
Successivamente questo spettacolo ha partecipato alla quinta edizione del “Premio Li Curti” ed è stato inserito nel cartellone 2017/18 del Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli.
Ha ideato e interpretato Monologando, recital emozionale da Shakespeare a Pirandello passando per Gaber fino ad arrivare a Modugno e ai Baustelle.
Suo il singolo e il video, uscito a giugno, “Indie e De Gregori”, estratto dall’album e dall’omonimo spettacolo “Nichilismi e Fashion Week”.
Martedì 11 febbraio 2020 alle ore 18, 00 presso libreria Vitanova (Napoli, viale Gramsci, 19) presentazione del saggio di Giuseppe Ferraro “Nostalgia del desiderio. La filosofia che nasce a Napoli”, edito da Castelvecchi.
Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parleranno con l’autore Nino Daniele e Simona Marino, docente di filosofia all’Università Federico II. https://www.vitanova.bio/Dalla scuola virgiliana di Posillipo – ispirata all’epicureo piacere del vivere –, la filosofia che nasce a Napoli segue le vie del Centro Storico fino alla casa di Metronatte, dove Seneca non mancava una lezione. Passando per la biblioteca di Tommaso d’Aquino, s’incrociano Giambattista Vico e Benedetto Croce che discutono di dignità e istituzioni seduti in un caffè di piazza San Domenico Maggiore, mentre per via Toledo Giacomo Leopardi è assorto nella sua amarezza. Nostalgia del desiderio ripercorre la storia del pensiero che Napoli ha prodotto, andando oltre i confini della città per assumere una forza politica ed educativa, che parla di relazioni affettive e sentimento. Parallelamente, è anche il racconto della filosofia della “napoletanità”, del nascere (o diventare) napoletani, perché mai come in questa città è vero e decisivo il legame tra il modo in cui si è e il luogo che si abita, con tutta la sua bellezza e tutte le sue problematiche. E allora «siano perdonati», come scriveva Goethe, «tutti coloro che a Napoli escono di senno».Giuseppe Ferraro
Già professore di Filosofia Morale alla Federico II di Napoli, tiene corsi di filosofia nelle carceri e nei luoghi d’eccezione, “nei quartieri del buon Dio” delle periferie del mondo e nelle scuole cosiddette “a rischio”. È responsabile di “Filosofia fuori le mura”, scuola d’arte e filosofia. Ha insegnato alla Ludwigsuniversität di Friburgo. Ha curato edizioni e traduzioni di testi di Husserl e Nietzsche. Tra le sue ultime opere: La porta di Parmenide (2018), Bambini in filosofia e Imparare ad amare (2015).
Giovedì 30 gennaio 2020 alle ore 16,30 presso la Libreria Vitanova in Napoli, viale Gramsci, 19, ritorna l’appuntamento mensile con “Scritti di questi tempi“, il circolo di lettura ideato e condotto da Donatella Schisa. Oggetto di discussione sarà il libro “Ovunque io sia” di Romana Petri, edizioni Beat. A seguire, come di consueto, alle 18,00 interverrà l’autrice. >>>>>>> Ofelia, Margarida e Maria do Ceu sono le tre donne di una travolgente saga familiare che parte negli anni Quaranta e finisce ai giorni nostri.Sullo sfondo di una Lisbona dalla bellezza magica, ma anche oppressa da una dittatura che finirà solo con la rivoluzione del 1974, i loro tragici destini si incroceranno per sempre. Manuel, Carlos e Tiago sono gli uomini che, dopo le false promesse, le porteranno verso il dolore, il sacrificio e l’annientamento. Romanzo di amori mancati e sbagliati, “Ovunque io sia” è anche la storia della forza di una maternità senza confini, la frase lascito che ogni madre, prima di morire, affida ai figli nel desiderio di non abbandonarli del tutto.Romana Petri dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e tragicamente arretrato. Il lungo cammino umano di un popolo che, dopo il forzato silenzio, troverà il coraggio di essere moderno scegliendo la libertà.
Se avesse saputo come fare, avrebbe desiderato stare sempre almeno a tre passi dalla vita, che ormai almeno di questo era convinta, il segreto stava nel riuscire a guardarla sempre da una certa distanza e con una partecipazione mai completa.
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>>>>>>> Scrittrice italiana, Romana Petri vive tra Roma e Lisbona. Editrice, traduttrice e critica letteraria, collabora con «La Stampa», il «Venerdì di Repubblica», «Corriere della Sera» e «Il Messaggero». Considerata dalla critica come una delle migliori autrici italiane contemporanee, ha scritto tra romanzi e raccolte di racconti nove libri. Ha ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Mondello, il Rapallo-Carige e il Grinzane Cavour. È stata inoltre finalista due volte al Premio Strega. Tra le sue opere ricordiamo Alle Case Venie (Marsilio, 1997), I padri degli altri (Marsilio, 1999), La donna delle Azzore (Piemme, 2001), Dagoberto Babilonio, un destino (Mondadori, 2002), Esecuzioni (Fazi, 2005), Ovunque io sia (Cavallo di ferro, 2008), Ti spiego (Cavallo di ferro 2010), Tutta la vita (Longanesi 2011), Figli dello stesso padre (Longanesi 2013), Le serenate del Ciclone (Neri Pozza 2015, vincitore del premio Super Mondello 2016 e del Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (Neri Pozza 2017) e Pranzi di famiglia (Neri Pozza 2019). Le sue opere sono tradotte in Olanda, Germania, Stati-Uniti, Inghilterra, Francia e Portogallo.
Martedì 28 gennaio 2020 alle 18,00 nella libreria Vitanova (viale Gramsci, 19) presentazione del saggio del giornalista, scrittore e già direttore del quotidiano Corriere del Mezzogiorno, Marco Demarco, “Naploitation. La tradizione e l’innovazione” (Guida editori). Dopo l’introduzione di Piero Antonio Toma, ne parlerà con l’autore la scrittrice Giuseppina De Rienzo. L’attore Matteo Mauriello leggerà alcuni brani del libro. https://www.vitanova.bio/
“Ci siamo persi la Piedigrotta e non abbiamo ancora il museo di Totò. C’era una volta la canzone napoletana classica e non c’è nulla per ricordare Enrico Caruso. Perfino Masaniello crea ancora disagio. Per non parlare di Achille Lauro, demonizzato più che studiato. Aver negato valore alla napoletanità, averla sacrificata sull’altare della lotta politica e aver sollevato steccati nei confronti di artisti come Gemito, di scrittori come Di Giacomo e addirittura di autori “piccoloborghesi” come De Filippo o “popolari” come De Crescenzo, ha privato Napoli di un patrimonio simbolico condiviso. Il risultato è un vuoto da colmare. Questo libro legge criticamente (ma anche autocriticamente) le teorie sulla napoletanità come vicolo cieco. E con ricordi, aneddoti e riflessioni avanza idee per viverla laicamente come un’opportunità. La Naploitation (Naples+exploitation) è tra queste”. https://www.ibs.it/naploitation-napoli-tradizione-innovazione-libro-marco-demarco/e/9788868665821