Una panoramica sulle cosiddette “droghe leggere” -ovvero il mito della cannabis-

<h6><img class=”alignnone wp-image-277″ src=”https://sito.libero.it/rudi/wp-content/uploads/sites/27593/2021/06/800px-Cannabis_sativa_Koehler_drawing.jpg” alt=”” width=”246″ height=”295″ />(1)</h6>
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Cominciando questo articolo (il secondo sulla droga) premetto che: non esistono le cosiddette “droghe leggere” (tutte le droghe sono tossiche).

Quello che cercherò di svolgere in questo secondo articolo riguarda le droghe derivate dalla cannabis.

Per inciso -il termine “Cannabis” indica tutte le diverse droghe derivate dalla canapa indiana-.

Comincio rielaborando la premessa e il concetto di “tossicità”.

Ciò che è tossico danneggia l’organismo, le droghe, pur essendo tossiche, vengono “tollerate” in quanto producono effetti piacevoli a livello del sistema nervoso delle persone.

Ci sono ovviamente differenze fra droghe ed altre droghe.

Le droghe ad uso farmacologico raggiungono il massimo della tolleranza (eppure hanno effetti collaterali) in quanto hanno applicazioni mediche.

Tuttavia le droghe che vengono usate in ambito sanitario si differenziano da quelle che vengono letteralmente “spacciate” per non dannose in quanto hanno una composizione diversa.

Si può affermare che le cosiddette medicine naturali non esistono, esistono però i principi attivi.

I farmaci sono controllati (e composti) da principi attivi che vengono studiati da persone che hanno passato (teoricamente) la vita ad “omologare”  gli effetti di questi principi attivi sulle persone (i dottori).

I principi attivi delle droghe (comprese le droghe leggere) sono invece aleatori.

Quello che è sempre presente nell’uso delle droghe è che provocano “assuefazione”.

La conseguenza è, come minimo, un aumento della tolleranza e la relativa ricerca di altre sostanze tossiche.

Le droghe della cannabis hanno centinaia di principi attivi.

Questi principi attivi provocano diverse reazioni, e il contrasto aumenta con l’uso contemporaneo di altre sostanze (“miscuglio”).

Vi invito a pensare che l’alcol ha un solo principio attivo mentre la cannabis ne ha centinaia.

Se si fa con l’alcol (che viene usato in oriente da quasi diecimila anni) un miscuglio, insieme alla marijuana gli effetti diventano peggiorativi.

Questo è quello che in gergo si chiama “sballo”.

Nel prossimo articolo scriverò di altre sostanze tossiche (considerate leggere), inoltre vedremo come legalizzare (2) qualcosa che fa “meno male” di altre è un’azione relativamente inutile.

Vedremo anche come la cannabis è stata “progettata dalla natura per fare del male”.

Concludendo con lo svolgimento del tema posso dire che una presunta funzione farmacologica di una droga non fa della droga stessa qualcosa di utile per l’umanità in generale o per un malato nello specifico.

Infine diffidate da chi vi dice che droghe come la marijuana (tanto meno quella sintetica) sono legali, non fanno male, sono naturali o cose simili, in caso di incidenti gravi probabilmente sarebbero gli stessi a dispiacersi per il ridotto guadagno invece che per la sorte infausta che hanno provocato.

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Note:

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si ringrazia <a href=”https://en.wikipedia.org/wiki/Cannabis”>wikipedia.org</a>

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<h6>(1) la fonte dell’immagine è wikipedia.org</h6>
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<h6>(2) come molti giovani dicono…</h6>
<a href=”https://blog.libero.it/wp/rudiae/2021/07/03/legalize/”><img class=”alignnone size-full wp-image-693″ src=”https://sito.libero.it/rudi/wp-content/uploads/sites/27593/2021/06/logo.png” alt=”” width=”344″ height=”100″ /></a>

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Una panoramica sulle cosiddette “droghe leggere” -ovvero il mito della cannabis-ultima modifica: 2021-06-10T16:20:30+02:00da eta_peta

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