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La Storia

Le prime fonti sul nome della città anticamente Castrum Rubini, risalgono  al secolo VI-VII, all’Anonimo Ravennate, compilatore di una Cosmografia nel VII secolo d.C. nella quale riproduce le condizioni geografiche alla fine del V secolo. Utilizzando questa cosmografia lo storico rovignese Benussi stabilisce il periodo  della nascita del primo nucleo abitativo di Rovigno che va dal III al IV secolo d.C.

L’antica città Castrum Rubini  situata attorno alla Chiesa Sant’Eufemia originariamente dedicata a S. Giorgio, verrà successivamente chiamata: Ruigno, Riginio, Ruvigno.

La presenza umana nel territorio di Rovigno risalgono al paleolitico superiore e sono state rinvenute nella grotta di San Romualdo nel Canal di Leme, Homo Sapiens Fossilis. Al periodo iniziale dell’età del bronzo risale la cosiddetta Cultura dei Castellieri.  A partire dall’età del ferro Rovigno fu interessata alla cultura degli Istri popolo che, solo a prezzo di dure lotte, venne alla fine soggiogato al potere di Roma nel 177 a.C. Sopravviverà agli assalti da terra e da mare degli Slavi (Domagoj 876) dei Naretani (865 e 887) e dei Saraceni (819 e 842). Durante il secolo XVIII l’abitato si espanse al di la dell’isola, oltre il canale che venne interrito nel 1763 e Rovigno si trasformò in un abitato peninsula. Dopo il  periodo del governo romano il territorio fu sconvolto dalle scorrerie dei Visigoti, Unni, Goti e Bizantini. Gli abitanti per sfuggire a queste incursioni si rifugiarono sulle isole creando nuovi insediamenti: Mons Albunus, S. Caterina, S. Andrea e Cissa. Quest’ultima viene menzionata per la prima volta da Plinio il Vecchio. Secondo la leggenda affondò durante i grandi terremoti della seconda metà del VIII secolo. 

L’Istria, ponte tra la penisola Appenninica e quella Balcanica risulterà strategica e di alto interesse sia per le civiltà orientali che occidentali.

Carlo Magno riconobbe il dominio ecclesiastico dei patriarchi di Aquileia e, nel 966, Rovigno venne aggregato della diocesi parentina.

Nei secoli X e XI in Istria governarono nobili feudali tedesche, nel 952 i duchi di Baviera, nel 976 i duchi di Carinzia ,e nel 1173 la signora degli Andechs-Marania  


 

Dal XIV secolo lo stemma di Rovigno sarà lo scudo crociato rosso su campo bianco così come per Genova

Rovigno dopo il dominio Bizantino passò prima sotto l’amministrazione longobarda successivamente quella dei Franchi. nel periodo feudale in Istria, Rovigno perse l’autonomia dei vecchi municipi romani, ma per il continuo aumento demografico diventò uno dei centri più importanti dell’Istria partecipando al Placito del Pisano nel 804.

Nel XII secolo il regime municipale poggiante sul Consiglio Maggiore e dall’Adunanza del popolo , si oppose al potere del Patriarca di Aquileia al quale era stata sottomessa da 1208 e alle mire espansionistiche di Venezia.

1283 – Rovigno firma l’atto di dedizione alla Repubblica di San Marco  dando vita al secolare governo veneziano

XIII secolo – La “Serenissima” trasformò l’Adriatico settentrionale in un golfo veneziano con l’ Istria il suo scudo. 



 

 

 

La Pace di Torino del 13 agosto 1381 siglava la pace tra le due Repubbliche marinare italiane, le eterni rivali : Venezia e Genova


Il territorio da terra della Repubblica di Venezia XIV – XV secolo

 

La Repubblica di San Marco gli concedeva l’autonomia comunale mantenendo però il controllo politico ed economico.

Autorità Comunali – erano la massima espressione ed erano formate da l’Adunanza del popolo e il Consiglio Maggiore (facevano parte solo Famiglie facoltose e notabili famiglie)

Consiglio Maggiore – eleggeva il Console suo capo della città

Adunaza del Popolo – eleggeva il Sindaco come suo rappresentante 

La società risultava divisa  in nobili e popolani


La simbologia della Rovigno “veneziana” radunava quindi i simboli di San Giorgio e Sant’Eufemia con quello del leone marciano come per esempio nel:

CATASTICO DELLI BENI STABELI DELLA SACRESTIA DELLA COL
LEGIATA CHIESA DI S.EVFEMIA DI ROVIGNO


 

Già in epoca precedente però comparivano stemmi con il braccio obliquo come quello presente sulla Porta di Santa Croce,  antica apertura della cinta muraria che cingeva Rovigno vecchio, con le iniziali del N.H. veneziano Antonio Semitecolo, podestà veneto nel 1688

 


 

 

Nello stemma che in origine era posto sulla sede del granaio municipale in piazza della Riva (1680), in seguito situato sul Monte di Pietà (1772), poi sulla Corte di Giustizia nel 1816

 

 


Al quanto diverso il quadro societario a Rovigno, non figuravano le famiglie Nobili erano invece numerose quelle di estrazione cittadino-civile. All’inizio del XV secolo Rovigno aveva un suo statuto, composto da tre libri: Diritto amministrativo – Codice Civile – Diritto e Procedura Penale. Sulla struttura urbanistica di Rovigno  si rifletteva le attività commerciali basate essenzialmente sulle attività legate al mare. della ” Serenissima”. Il crescente sviluppo della marineria portò scontri armati fra le città rivali. Rovigno non si salvo dalle nefaste conseguenze della guerra fra Venezia e Genova la quale la devastò e conquistò, rubando pure  le reliquie della Santa Protettrice, restituite poi nel 1401.

Con il Medioevo arriva una delle calamità peggiori dell’epoca “la Peste”  ma Rovigno grazie alla sua posizione Geografica e climatica le conseguenze furono limitate


Statuto di Rovigno pubblicato a Venezia nel 1720


 

Quadro che è una libera, ma fedele, raffigurazione della Rovigno a metà del ‘700 con ancora Monto separato dalla restante terraferma che, come si vede dal quadro, gia iniziava l’urbanizzazione del prospicente colle di san Pietro, poi ribattezzato di san Francesco. La terraferma rovignese verrà man mano sempre più popolandosi proprio a partire dal 1763 anno dell’interramento del tratto di mare che ancora rendeva l’ex Castello di Rovigno un’isoletta

 

 


 

Veduta di Rovigno, Dagli “Stati della Repubblica di Venzia”  di Vincenzo Coronelli., fine secolo XVII

 

 

 

Gli Ustrocchi attaccarono più volte i domini veneti (1579 e 1599) e neanche Rovigno usci indenne da queste incursioni. A seguito delle invasioni Turke le popolazioni dell’Istria centrale della Bosnia della Dalmazia, della Grecia, e della Albania, si stabilirono lungo le cose dell’Istria provocando notevole un aumento demografico. La città di Rovigno ha:

  • 1595  – 2.800 abitanti
  • 1650 –  5.000 abitanti
  •  1741 –  7.966 abitanti
  • 1775 –  13.788 abitanti

l’ aumento demografico ha caratterizzato la particolare struttura urbanistica della città: le case si svilupparono in altezza addossate alle mura cittadine, ogni stanza è abitata da una famiglia e provvista di un camino.

I Veneziani nelle guerre del XVI secolo che condussero contro i Turki   nella guerra di Candia del 1648 i marinai rovignesi si distinsero per il loro coraggio/abilità. Si distinsero come abili piloti a pilotare i navigli verso la serenissima . Tre capitani di vascello furono creati Cavalieri di S. Marco, A uno di questi Garzotto  e stata dedicata una delle vie principali del nucleo storico. Nelle guerre contro i Turki vennero rinforzate le fortificazioni della città di Rovigno:

  • 1563 – il Porton del Ponte
  • 1590 – la Portizza (sotto muro)

Nell’anno 1650, dopo le guerre degli uscocchi, con l’aumento demografico si  iniziò a costruire al di là delle mura e sul colle di fronte alla città. Il canale divenne un ostacolo e nel 1763 venne interrito, e Rovigno si trasformò così in una penisola.

Il 12 maggio 1797 – caduta del Consiglio Maggiore di Venezia, Rovigno decide di instaurare un “governo democratico” ; così, 11 di giugno il “Consiglio universale dei Cittadini capi famiglia ” elesse 18 Municipalisti, i quali dovevano costituire la “Municipalità del popolo libero e sovrano ” e reggere e governare la città per il periodo di un anno. Il comune riesce a mantenere la propria autonomia per il periodo della dominazione austriaca fino al 1805 e durante il periodo napoleonico, dal 1809 al 1813.

Nel 1813 – con l’assegnazione dell’Istria all’Austria vengono abolite le leggi napoleoniche e le istituzioni illiriche e introdotto il codice austriaco; nel 1821  a Rovigno viene confermato lo status di Città.


 

 

 

Pianta dell’abitato insulare di Rovigno – disegnata da G.G.Natorre nel 1851 – In questa cartina assai dettagliata si può notare tutto il nucleo “Storico” di Rovigno. Mentre tutta la vecchia cinta muraria con le sue porte di accesso sono chiaramente delineate.

 

 

 

 


Dal 1825 al 1860 – la città entra a far parte del circolo d’Istria la quale, con la patente Imperiale del 26 febbraio 1861 viene dichiarata Provincia autonoma con la propria Dieta e divisa in capitanati distrettuali e distretti giudiziari. Durante il periodo austrungarico Rovigno prospera economicamente e culturalmente migliorano di conseguenza le condizioni sociali e l’infrastruttura urbana; nella prima metà del secolo XIX viene introdotta l’illuminazione cittadina, vengono costruite le scuole vecchie, il mulino a vapore, il faro sull’isola di San Giovanni e nel 1850 la città diventa sede della Camera di Commercio e dell’Industria.

La seconda metà del secolo è caratterizzata da un intenso sviluppo:

  • 1859 viene costruito il molo grande – 1872 viene eretta la fabbrica Tabacchi – 1876   arriva da Canfanaro il primo treno – 1878 la fabbrica di cera – 1882 la fabbrica del vetro – 1882 stabilimento per la lavorazione e conservazione del pesce – 1888 viene aperto l’ospedale – 1891 inaugurato l’Istituto di Biologia Marina

Altre innovazioni caratterizzano l’alba del nuovo secolo:

  • 1905 ampliato il porto della Baia di ValdiBOra e introdotta l’illuminazione cittadina a gas – 1906 viene installato il primo telefono cittadino

Con la caduta della monarchia austroungarica Rovigno passa sotto la sovranità italiana, fino alla capitolazione dell’Italia nel settembre 1943.

  • 1943 – fino alla fine della seconda guerra mondiale è occupata dai tedeschi.
  • 1947 – Trattato di pace di Parigi

Con il trattato di pace  Rovigno  – tutta l’Istria e le isole del Quarnero vengono  assegnate,  alla Repubblica croata della federazione Jugoslavia.

La città di Rovigno ha pagato un pesante tributo di sangue nella II Guerra Mondiale con:

  •  46 – militari deceduti sui vari fronti e sul mare
  • 26 – civili deceduti sulle navi trasporto militarizzate
  • 56 – deceduti in Germania e deceduti nei Lager
  • 6 –  deceduti sotto i bombardamenti degli italiani
  • 5 – caduti con la divisa della RSI
  • 107 – italiani caduti nella guerra partigiana, in prevalenza combattendo nel territorio della Croazia

75 martiri delle foibe e deportati nei gulag slavi dopo la fine della guerra.

Nel 1946 contava oltre 10.000 abitanti: gli slavi allora erano 452. Alla fine della seconda guerra mondiale venne ceduta alla Jugoslavia, per effetto del Trattato di Pace di Parigi del 1947, assieme all’Istria e alle città di Fiume e di Zara. Dal 1946 al 1954 circa 8500 rovignesi lasciarono la loro amata terra per l’esilio, a causa del clima di terrore instaurato dagli uomini di Tito. Le sfortunate popolazioni hanno dovuto abbandonare tutto ciò che possedevano,compresi gli affetti più cari. Molti sono stati uccisi. I rovignesi, come gli altri istriani e dalmati, 350.000 circa, sono andati esuli in Italia, e un numero considerevole in America del Nord, nel Brasile, in Argentina, in Australia e nella Nuova Zelanda .


Le diverse linee di confine proposte dai vincitori alla conferenza della Pace di Parigi. Da sinistra a destra : Linea jugoslavia, russa, francese, inglese, americana. Con i puntini neri è indicata la linea di confine che il Presidente Usa, Wilson , propose nel 1920


Dal grande atlante storico cronologico comparato: il Friuli,Trieste e l’Istria nel periodo veneziano: tavola 114


Venezia Giuglia – Proposte di confine 1946


Territorio Libero di Trieste – Zone A e B


Zone A e B


Nell’anno 1990 ha inizio la guerra per l’indipendenza dalla federazione comunista jugoslava.

Il 25 giugno del 1991, con la Delibera costituzionale sulla sovranità e autonomia della R.C. e, con la Dichiarazione di costituzione della sovranità e dell’autonomia, la Repubblica di Croazia diventa stato sovrano.
Oggi Rovigno, nel vortice dei cambiamenti democratici, con una vivace vita politico-sociale, aspira alla creazione di condizioni urbanistiche ottimali al fine di migliorare la vita dei sui cittadini e dei suoi visitatori sia abituali che occasionali.


homepage: http://www.rovinj-holidays.eu

Sito personale di Alessandro Pergolis Info storia del mio paese “Rovigno”  

rev. 15 agosto 2020

Contatti: ipergo@tin.it


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