L’ Isola non Trovata VII
I confini obbligati della tela non esistono di B. G. Minerbi.
Sacchini è un artista originale che cura molto i dettagli, sempre attento ad ogni stimolo esterno proveniente dal mondo artistico che da quello quotidiano come un filosofo è in continua ricerca, scruta nel passato, ricollegandosi al presente e proiettandosi verso il futuro.
Anche se si riallaccia a motivi su cui ha già lavorato, non è mai ripetitivo poiché ogni volta rinnova i suoi segni e le sue idee.
Di carattere introspettivo raffigura gli stati d’animo ed è capace di una continua ricerca di tipo mentale che concretizza poi con il segno, alterna lavori pittorici che possono spaziare da composizioni astratte costituite da elementi geometrici che creano con i loro tratti nitidi e ben definiti un completo controllo materico che è posto a metà tra la libertà creativa e la sua istintività naturale.
I suoi quadri hanno un rigore logico esternato con un linguaggio fondato sulla ripetizione di segni ed elementi geometrici.
Riesce a creare delle opere di una altissima godibilità fondendo elementi dissonanti come spirali, ritmi dinamici e sinuosi, con figure geometriche ben delineate.
Nelle sue creazioni fantasiose i confini obbligati della tela non esistono, le sue forme coinvolgono in una tale maniera da riuscire a sbalzare l’osservatore in uno spazio dimensionale irreale basato sul rapporto, che nelle creazioni di Sacchini è inscindibile, tra sonorità musicali e linguaggio pittorico.