Penso, quindi sono! “Cogito, ergo sum”. La frase in questione è del filosofo francese Cartesio, al secolo René Descartes, vissuto tra il 1596 e il 1650. Rappresenta non solo la vetta più alta del suo pensiero, ma di tutta la filosofia moderna, almeno fino a Kant. L’abbiamo sentita citare mille volte: “cogito ergo sum”. Oppure “penso dunque sono” o “penso quindi esisto”. Ma questo non vi è servito a molto? perché la filosofia non l’avete mai studiata. Non è un problema… pensate, quindi siete, esistite, è cosi facile. Non occorre aver studiato filosofia per comprendere il significato di questa affermazione. Nel momento in cui pensiamo (lo stiamo facendo) esistiamo: esistiamo in uno spazio (dove ci troviamo) e in un tempo (in questo momento). Ma questo momento sta passando (divenire), anzi, è già passato ma stiamo ancora pensando e vivendo. Finché pensiamo (responsabilmente) viviamo e se vi rinunciamo non siamo più. Il pensiero, il pensare correttamente, quindi è vita. Il pensiero ha la capacità di generare, creare, prolungare la vita, la nostra esistenza, il nostro modo di vivere, il nostro modo di comportarci. Il pensiero, ogni tanto, o spesso, o quando gli occorre, ha bisogno di essere messo in pausa, che non è assenza ma riposo, rigenerazione, rinvigorimento, rafforzamento… per poi riprendere a pensare e a vivere. Il pensiero, il libero pensiero, è vita e la vita è esistenza e soprattutto “pensiero libero”. Esercitando questa facoltà determiniamo la nostra esistenza, il nostro stile di vita, il nostro modo di vivere e siamo capaci di “influenzare” l’ambiente, gli individui e tutto ciò che “gira” intorno a noi: in un certo senso riusciamo a scrivere la nostra vita, le nostre scelte e la vita che ci circonda, in quanto, nel bene e nel male, siamo capaci di spargere il nostro pensiero e la nostra esistenza.