Correva l’anno 1987, non ricordo, chi, mi ha regalato questo favoloso puzzle di Esher di 3000 pezzi alto 21,5 x 100 e per questione di manegevolezza x 4.
Mi è caro questo puzzle perché mi ha accompagnato per 30 anni, ha subito 5 trasloschi in tutti questi anni, mi ha sempre accompagnato… Me ne sono innamorato subito e in tutte è 5 case in cui ho abitato lo avevo sempre in bella mostra (di solito in sala) e disponibile a dialogare con gli eventuali ospiti.
Ha cominciato a dialogare con me, con mia madre e anche tanto, con amici, parenti, nipoti… Lui è sempre li, pronto disponibile, in silenzio, aspetta, aspetta che qualcuno cominci a comunicare.
Qualcuno mi chiese, con tutte le cose che hai da fare trovi il tempo anche di fare questo inedito e particolare puzzle… gli risposi, ogni tanto… per me non è un puzzle da terminare e appendere al muro, perché e come ucciderlo… è da fare per tutta la vita (e allora era finito neanche il secondo rettangolo). Mi ha fatto compagnia silenzioso e in attesa
Oramai, dopo 30 anni è rimasta da “puzzlare” l’ultima parte e ahime mi sono accorto che alcune tessere si sono smarrite nei 5 traslochi e nelle 5 case. In un primo momento mi sono arrabbiato ma poi ripensandoci, ho pensato: “E’ giusto che qualche tessere si è smarrita, forse era stanca ed è scappata… Ho cercato su internet e ho capito che era impossibile trovare le tessere originali per la Ravensburg comunicava che non so ogni quanti esemplari di stampa, la matrice veniva buttata e sicuramente quelli stampati negli ultimi anni variava, pochissimo, ma variava.
Ho deciso, allora, di non cercare più le tessere nuove e se un giorno lo dovessi terminare, lo incornicerò con le tessere mancanti e nella parte posteriore scriverò la data della messa in opera, il nome di chi ha collaborato, l’anno, il luogo e le case in cui è stato.
Una sua opera: “Metamorfosi”.
Maurits Cornelis Escher
E’ stato un incisore e grafico olandese (Leeuwarden, 17/06/1898 – Laren, 27/03/1972)
Il nome di Escher è indissolubilmente legato alle sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili esplorazioni dell’infinito , tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Le opere di Escher sono infatti molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometrie ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, sovente per ottenere effetti paradossali.
Escher, l’ho amato anche io e in modo particolare una sua opera: “metamorfosi” mi ha fatto compagnia dalla fine degli anni ’80.