Canapa sativa – Tetraidrocannabiolo

L’articolo affronta il complesso mondo della canapa sativa: cosa è, proprietà, storia, l’uso generico e medico, le patologie, le opinioni sull’uso medico, la legislazione e la vendita in Italia, nel mondo, le macro e micro criminalità, le lobby contrarie alla regolamentazione, l’agricoltura, l’ecologia, l’occupazione, l’economia, link utili ed esaustivi nelle varie sfaccettature… Lungi da me dal pensare di essere stato completo, esaustivo e chiaro. Chi vuole approfondire, lo faccia, il campo è vastissimo e ricco di curiosità, scoperte, novità, risorse ma soprattutto salutare… salutare soprattutto per quelle malattie atroci e difficili da curare, accettare, sopravvivere… i dolori atroci che può lenire…

Ma i media in generale, quando ne parlano, parlano solo di quella ricreativa, l’abuso, i comportamenti scorretti e le conseguenze e come (secondo loro) iniziazione a….

L’Olanda, avrebbe meritato un capitolo a parte e mi prefiggo di parlarne, appena, digitalizzo le foto che ho fatto nel mio primo viaggio in questo spettacolare, unico, moderno paese europeo.

COSA E’

Coltivazione

Infiorescenza

Canapa sativa  una specie del genere Cannabis

È coltivata soprattutto per uso tessile  o anche edile , e per la produzione di carta, benché in essa siano presenti alcune sostanze stupefacenti  , in percentuali variabili a seconda della varietà che va dallo 0,3 (di quello che stiamo scrivendo) al 20% (ma di questo non ne parliamo, perché non tema di questo ricerca).

L’altezza delle piante è variabile e arriva fino a 5 metri, con rami e foglie palmate, con fiori e frutti marroni che trattengono il semi.

Originaria dell’Asia centrale ma si è diffusa in tutti i continenti.

PROPRIETA’

I semi di canapa sono un alimento superbuono. Contengono: grandi quantità di proteine nobili (ossia raccolgono tutti gli amminoacidi essenziali al corretto funzionamento del corpo umano); numerose vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C; minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo; la maggior parte dei grassi è costituito da omega3 ed omega6 e sono presenti anche la lecitina, che aiuta il metabolismo dei grassi e numerosi fito nutrienti.

I semi di canapa hanno incredibili proprietà terapeutiche: posseggono proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti; rinforzano il sistema nervoso; combattono diverse malattie respiratorie (asma, sinusite, tracheite), della pelle (eczemi, acne), cardiovascolari, colesterolo, artrosi e arteriosclerosi

I semi possono essere utilizzati in cucina in svariati modi: per arricchire insalate, preparare pane, pasta e biscotti, ma anche pesti e salse. Macinandoli finemente, si ricava la relativa farina di canapa.

Semi

Semi, olio, farina, tisana

 

Inoltre dai semi di canapa si ricava un pregiato olio, usato per condimenti a  crudo, o per profumare un piatto dopo la cottura.

E’ possibile produrre in casa anche il latte di canapa: è sufficiente frullare 1 parte di semi e 3 parti di acqua. E per dare maggior sapore a questo frullato puoi aggiungere altri supercibi, come l’olio di cocco, lo sciroppo d’acero, miele o cacao crudo.

Olio

Olio, farina, essenze per tisane

E se temi la presenza di THC, beh considera che per sentirne gli effetti dovresti bere dai 5 ai 9 litri di olio al giorno! 🙂
Infatti la marjuana contiene cannabinoidi in quantità elevate (intorno al 10-20%) mentre la canapa coltivata per uso alimentare ha un contenuto di THC inferiore allo 0,2%.

Quest’ultima deriva da specie di canapa con alto contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), la sostanza psicoattiva che è il principio attivo della cannabis.

Le patologie per cui potrebbe essere utile sono decine, dall’emicrania alla sclerosi multipla, passando per glaucoma, Parkinson, Alzheimer, dolori cronici e neuropatici, anoressia, cachessia, diverse forme di epilessia e molte altre patologie.

Inolte nell‘analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore(sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali; l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace; l‘effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali; l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard; l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard.

 

Dando un rapido sguardo alle patologie per cui la cannabis è ammessa in USA o in Canada, spiccano per l’assenza patologie come ParkinsonAlzheimerEpilessia, morbo di ChronSLA ed Epatite c, solo per citarne alcune, ma in letteratura ci sono studi che raccontano i possibili benefici della cannabis anche sul disordine da stress post traumaticoinsonniadistoniaasma, prurito intrattabile, ADHD e varie altre malattie e disturbi.

 

STORIA

(La coltivazione storica in Italia si trovava in Emilia Romagna)

La canapa fornisce da millenni un’ottima fibra tessile. La canapa è stata coltivata in epoche storiche antiche in Asia e il Medio Oriente. La produzione commerciale di canapa in occidente è decollata nel XVIII. A causa della espansione coloniale e navale dell’epoca, le economie necessitavano di grandi quantità di canapa per corde e stoppa.
Importanti paesi produttori sono Cina, Corea del Nord, Ungheria, ex Jugoslavia, Romania, Polonia, Francia e Italia. La fibra tessile di canapa viene ottenuta dai fusti di piante di Cannabis sativa e altre simili.

Le fibre, tuttora largamente utilizzate dagli idraulici come guarnizione, sono state importanti grezzi per la produzione di tessuti e corde. Per centinaia di anni, fino alla seconda metà del Novecento sono state la materia prima per la produzione di carta.

La coltura della canapa per usi tessili ha una antica tradizione in Italia, veniva usata fin dall’antichità per tessuti  resistenti e corde. Nel periodo delle repubbliche marinare l’utilizzavano per corde e vele delle navi, in quel periodo molto utilizzate, come mezzi di trasporto e da guerra. La tradizione di utilizzarla per telerie ad uso domestico è molto antica, le tovaglie di canapa per decorate con stampi di rame nei due classici colori ruggine e verde sono oggetti di artigianato che continuano ad essere prodotti ancora oggi.

In passato la coltivazione della canapa era comune nelle zone mediterranee e centro europee. Anzitutto perché questa pianta cresceva su terreni difficili da coltivare con altre piante industriali (terreni sabbiosi e zone paludose nelle pianure dei fiumi), inoltre perché vi era una forte richiesta di piante così polivalenti e a buon mercato, infatti la canapa era utile per produrre sostanze oleose (olio per l’illuminazione), “fibrose” (tessute, carta, corde e mangime per bestiame.

La vitalità dell’economia canapicola è testimoniata soprattutto in Emilia Romagna, L’Italia divenne il secondo produttore mondiale ed assurse a primo fornitore della marina britannica. Il tramonto della produzione canapiera iniziò con la diffusione delle prime navi a carbone, e fu, per la produzione di canapa, l’inizio di un’agonia.

Dopo la colonializzazione britannica dell’India e la rivoluzione agricola negli Stati del sud degli USA, si ebbe un ulteriore calo di produzione della canapa, perché i tessili di cotone e juta avevano prezzi molto concorrenziali rispetto alle altre fibre.

Il successivo uso del petrolio fece poi calare i prezzi dei combustibili per l’illuminazione. Dopo la prima guerra mondiale, si ebbe un ulteriore calo di produzione, quando le corde ottenute da sostanze sintetiche sostituirono pian piano le corde di canapa e si sviluppò la tecnica per produrre la carta dal legno.
Durante la seconda guerra mondiale, la produzione mediterranea ritornò per un breve periodo ad aumentare velocemente, perché l’isolamento commerciale indotto dal conflitto, fece sì che tornassero convenienti le produzioni di fibre tessili e gli oli sativi della canapa. Esisteva inoltre l’esigenza di materie prime contenenti cellulosa da cui poter ricavare esplosivi.

Il vero colpo di grazia per la coltivazione della canapa si ebbe in seguito del Marijuna Tax Act del 1937, dove la si mise al bando negli USA e poi di riflesso in gran parte del resto del mondo. La famosa casa editoriale/cartaria Hearst, la maggior sostenitrice tramite i suoi quotidiani della campagna anti cannabis, aveva appena effettuato enormi investimenti sulla carta da albero. Contemporaneamente la Dupont, brevettò il nylon, precursore della plastica e che con il suo avvento, le lobby della plastica l’hanno messo al bando.. Secondo alcuni storici tutte queste non furono semplici coincidenze. Al riguardo, l’americano Jach Herer  pubblicò il best seller “L’imperatore non indossa vestiti, (The Emperor non indossa vestiti).

Negli Usa, già negli anni ’30 ad opera della Ford, venne costruita un prototipo di macchina tutto in canapa.

L’uso medico della canapa ha una storia millenaria condivisa da molte culture nel mondo. Nella pianta sono state identificate oltre 750 diverse sostanze di cui 113 con struttura analoga ai principali cannabinoidi.

USO

La pianta è come “un maiale si mangia e si usa” tutto e si fanno abbastanza cose. Della pianta di canapa si fa di tutto: tessuti, vestiti, vele per navi, corde, olio, latte, alimenti, dolci, pasta, carta, esplosivi, mangime per bestiame, medicine, scocche di auto, scarpe, borse, droga.

Dolci

Cosmesi

Miele

Pasta, pasta, olio

Pane

Pasta, pesto

Pizza

Gelato, essenze per dolci

Borse

abbigliamento, tesuti

Uso medico

Uso medico: Nella medicina moderna piuttosto che la combustione e inalazione delle inflorescenze essiccate della pianta, modalità tipica per il consumo ricreativo della canapa, si studiano e utilizzano preparazioni a base di cannabionidi estratti dalla pianta, con cui è possibile eseguire adeguate sperimentazioni cliniche. Gli impieghi della cannabis ad uso medico sono presenti in studi clinici controllati e studi osservazionali, nelle revisioni sistematiche e negli articoli della letteratura internazionale. I risultati di questi studi non sono conclusivi sull’efficacia dell’uso medico della cannabis in alcune definitive. Il tutto pero è avvalorato dall’uso fin dall’antichità e che, ben possiamo dire, che la contrarietà può essere espressa da alcuni settori delle lobby farmaceutiche

L’efficacia terapeutica della cannabis non è ben definita:

L’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali;

L’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace.

L’effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali.

L’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard.

L’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali.

La riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard

Effetto broncodilatatore nelle crisi di asma.

Esistono prove conclusive o sostanziali che la cannabis o i cannabinoidi sono efficaci.

Per il trattamento del dolore cronico negli adulti (cannabis).

Antiemetici nel trattamento della nausea e del vomito indotti da chemioterapia (cannabinoidi orali).

Per migliorare i sintomi di spasticità della sclerosi multipla (cannabinoidi orali).

 

Ci sono prove moderate che la cannabis o i cannabinoidi sono efficaci:

Migliorare a breve termine la qualità del sonno in soggetti con disturbi del sonno associati alla sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno, alla fibromialgia, al dolore cronico e alla sclerosi multipla (cannabinoidi, principalmente nabiximoli) cannabis e cannabinoidi orali)

 

Ci sono prove limitate che la cannabis o i cannabinoidi siano efficaci:

Aumentare l’appetito e diminuire la perdita di peso associata all’HIV / AIDS.

Migliorare i sintomi della spasticità della sclerosi multipla (cannabinoidi orali) misurati dal medico.

Migliorare i sintomi della sindrome di Tourette (capsule THC).

Migliorare i sintomi di ansia, come valutato da un test di parlante pubblico, in individui con disturbi d’ansia sociale (cannabidiol).

Migliorare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress(nabilone; un solo, piccolo studio di qualità)

 

Ci sono limitate evidenze di un’associazione statistica tra i cannabinoidi e:

Migliori risultati (cioè mortalità, disabilità) dopo una lesione traumatica del cervello o emorragia intracranica.

 

Ci sono limitate evidenze che la cannabis o i cannabinoidi siano inefficaci per:

Migliorare i sintomi associati alla demenza (cannabinoidi).

Migliorare la pressione intraoculare associata al glaucoma (cannabinoidi).

Ridurre i sintomi depressivi in soggetti con dolore cronico sclerosi multipla (nabiximoli, dronabinolo e nabilone).

 

Non esistono o sono insufficienti le prove per sostenere o confutare la conclusione che la cannabis o cannabinoidi siano un trattamento efficace per:

Cancro, compreso glioma (cannabinoidi).

Sindrome da cachessia, anoressia associata al cancro e anoressia nervosa (cannabinoidi).

Sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (dronabinolo).

Epilessia (cannabinoidi).

Spasticità nei pazienti con paralisi a causa di lesioni del midollo spinale (cannabinoidi).

Sintomi associati a sclerosi amiotrofica laterale.

Chorea e alcuni sintomi neuropsichiatrici associati alla malattia di Huntington (cannabinoidi orali).

Sintomi del sistema motorio associati alla malattia di Parkinson o alla diskinesia indotta da levodopa (cannabinoidi).

Distonia (nabilone e dronabinol)

Ottenere l’astinenza nell’uso di sostanze che danno dipendenza (cannabinoidi).

Risultati di salute mentale in individui con schizofrenia o psicosi schizofrenica (cannabidiol).

Asma bronchiale.

REGOLAMENTAZIONE IN ITALIA

25 giugno 2018 – Decreto Lorenzin

La lista delle patologie per cui è prevista la distribuzione gratuita è quella prevista dal decreto Lorenzin di fine 2015: l’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale); l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno); l’effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma e la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.

La delibera arriva dopo che un emendamento sulla cannabis all’interno del decreto di bilancio di fine 2017 aveva sancito che la cannabis terapeutica debba essere prescritta a carico del sistema sanitario nazionale, superando le differenze create dalle varie leggi regionali.

L’emendamento sulla cannabis contenuto nel decreto fiscale è diventato legge il 30 novembre

L’articolo che fa riferimento alla cannabis è il 18 quater, che dà nuove norme per la produzione e trasformazione di cannabis ad uso medico e si articola in 7 punti.

Dopo aver ribadito al comma 1 che lo Stabilimento di  Firenze produce cannabis seguendo le procedure GMP (good manufacturing practices), l’articolo 2 prevede che “per assicurare la continuità terapeutica dei pazienti” il ministero della Salute “può autorizzare l’importazione di quote di cannabis da conferire allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, ai fini della trasformazione e della distribuzione presso le farmacie”.

L’articolo 3 apre a nuove possibili autorizzazioni per la coltivazione oltre allo stabilimento fiorentino: “Qualora risulti necessaria la coltivazione di ulteriori quote di cannabis oltre quelle coltivate dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, possono essere individuati, con decreto del Ministro della salute, uno o piu’ enti o imprese da autorizzare alla coltivazione.

Se l’articolo 4 è dedicato alla formazione del “personale medico, sanitario e sociosanitario”, con l’articolo 5 i passa a spiegare che: “Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze provvede allo sviluppo di nuove preparazioni vegetali a base di cannabis per la successiva distribuzione alle farmacie, che le dispensano dietro ricetta medica non ripetibile”.

L’articolo 6 si occupa invece delle prescrizioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale e la legge spiega che “per la terapia contro il dolore.

Viene poi specificato che il medico può “prescrivere le predette preparazioni magistrali per altri impieghi.

La spesa viene quantificata nell’articolo 7 dove si precisa che per la produzione di cannabis a Firenze è autorizzata la spesa di 1.600.000 euro per il 2017 e di 700.000 euro per l’importazione, sempre nel 2017.

Oltre a questo provvedimento, ormai diventato effettivo, resta aperta la discussione sulla legge dedicata alla cannabis in medicina stralciata dalla legalizzazione, di recente approvata alla Camera, ma che non hai mai visto il passaggio definitivo al Senato.

FAVOREVOLI

 

CONTRARI

Non solo la politica si arroga il diritto di decidere per quali patologie sia adatta la cannabis, ma lo fa anche obbligando i pazienti ad effettuare prima le terapie convenzionali. Tradotto: se un paziente soffre di dolore cronico o neuropatico, prima di poter provare la cannabis dovrebbe secondo il ministero seguire una terapia a base ad esempio di oppiacei e, nel caso questi non funzionassero, potrebbe quindi farsi prescrivere la cannabis. Un paradosso tutto italiano.

Un altro paradosso e che sulle confezioni in vendita (farmacie, shop, tabaccai) è scritto quanto segue: “Oggetto da collezione. Attenzione! Leggere e conservare. Questo articolo non è un giocattolo, ma un prodotto destinato a collezionisti adulti, la cui vendita è vietata ad un pubblico di età inferiore ad anni 18. Non è un prodotto alimentare nè destinato alla combustione, né farmaceutico. Il prodotto è un esemplare destinato a collezionisti di botanica

Entrando in siti informativi bisogna cliccare su questa scritta, per accedervi: ATTENZIONE!

Canapa è un prodotto da collezione per adulti. Entrando nella pagina dichiari di essere maggiorenne e di accettare le condizioni di vendita. Se sei minorenne ti invitiamo ad uscire dal sito e di ritornarci quando avrai compiuto 18 anni. 

Lobby della carta da legno. Lobby delle plastiche, Lobby farmaceutiche.

 

REGOLAMENTAZIONE NEL MONTO

Olanda

In questo stato c’è una normativa precisa in materia di stupefacente, il che rende il possesso di marijuana legale sino ai 5 grammi. Dunque più che una piena legalità, in realtà l’uso e il possesso di stupefacenti sono depenalizzati. Inoltre, come ben sanno i turisti, si ha la possibilità di consumare e fumare marijuana nei coffe shop, nei quali non si potrebbero comunque vendere più di 5 grammi a persona.

2013 Uruguay – Il primo paese a legalizzare la Cannabis, per combattere il narcotraffico, è stato l’Uruguay. Questo paese prevede grazie alla legge del 2013, il diritto all’autocoltivazione, ogni individuo infatti può coltivare al massimo sei piante per il consumo proprio e condiviso. Oltre alle piante coltivate, ognuno potrà detenere il raccolto dell’anno precedente sino a un massimo di 480 grammi. In ogni caso, è richiesta la registrazione della coltivazione che non avrà alcun costo e che serve esclusivamente per verificare la coltivazione sana e corretta.

La Marijuana in Uruguay prevede anche la vendita controllata da parte dello stato per chi non può o non vuole autocoltivare la cannabis in casa proprio. In questi casi la si può acquistare in farmaci, basta essere maggiorenni e registrarsi per confermarne l’impiego e l’acquisto. Il prezzo al grammo della marijuana è di circa 70 centesimi di euro al grammo. Rimane comunque illegale la coltivazione senza una specifica autorizzazione o che prevede una produzione al di sopra del limite prefissato.

 

Francia

Illegale, in questo paese sono previste pene sino ad un anno di carcere nel caso in cui si trovi qualcuno in possesso di droga. Nonostante la legge preveda ciò, in realtà, il Ministero della giustizia prevede che le forze dell’ordine in caso trovino qualcuno in flagranza di reato intervengano solo a fine di dissuadere l’individuo dall’utilizzo di tale droga.

 

Germania

E’legale esclusivamente l’uso ma non la coltivazione. E’ possibile detenere sino a un massimo di 10 grammi per non essere perseguiti dalla legge.

 

Giamaica

Questa è legale sino al possesso di 56,70 grammi, mentre si può scegliere di coltivare sino a 5 piante. I seguaci della tradizionale religione giamaicana, i rastafariani, possono utilizzare e possedere piante di cannabis senza alcuna limitazione. La legge a riguardo ha visto la sua approvazione il 25 febbraio del 2015.

 

Giappone

Sono illegali tutti i preparati che contengono il THC del 1948 e non si prevedono leggi che portino alla sua legalizzazione.

Israele

Illegale. Invece l’uso medico viene autorizzato a seconda dei casi clinici proposti al ministero della sanità.

Lussemburgo

In questo paese è legale la marijuana solo per scopi medici e solo per i maggiorenni.

Messico

Da Giugno 2017, il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha proposto un disegno di legge che potrebbe rendere legale e accessibile la marijuana per fini terapeutici. La coltivazione, invece, finalizzata alla ricerca medica non è più considerata illegale. In Messico è consentito comunque il possesso di un quantitativo che non dev’essere superiore ai 5 grammi di marijuana. Infine, la coltivazione per fini ricreativi è illegale, al momento solo 4 persone sono state autorizzate a coltivare e consumare marijuana grazie a un ricorso alla Corte Suprema Messicana.

 

Nuova Zelanda

In questo paese al momento la cannabis è illegale. Anche se durante il 2017 il Green Party, il partito di maggioranza al governo, sta studiando un disegno di legge che porti alla legalizzazione della Cannabis e all’approvazione di questo tramite un referendum popolare che possa decidere se legalizzare o meno la marijuana entro il 2020.

Regno Unito

La marijuana è illegale anche se ne è stato depenalizzato l’uso domestico.

Repubblica Ceca

La cannabis è legale possedere sino a 15 grammi di marijuana ed è legale coltivarla per uso personale, mentre ne è vietata la vendita.

Spagna

La marijuana non è legale, ma è depenalizzata ed è possibile consumarla in specifici social club dove non è prevista la vendita ma solo la condivisione della cannabis ad uso ricreativo.

Svizzera

La coltivazione e il possesso della cannabis sotto forma di stupefacente è illegale. Invece dal 1 Gennaio 2012 nei cantoni Vaud, Friburgo, Ginevra e Neuchatel è consentito coltivare sino a un massimo di cinque piante per persona, che abbiano però un tenore di THC inferiore all’1%.

Marzo 2016 – Polonia

Secondo la legge che è stata approvata i pazienti devono ricevere il permesso di utilizzare la cannabis da un ispettore farmaceutico regionale, insieme all’autorizzazione di un medico. Le patologie includono il dolore cronico, la nausea indotta da chemioterapia, la sclerosi multipla, la spasticità e l’epilessia farmaco-resistente. La cannabis sarà disponibile solo attraverso le farmacie registrate e deve essere prima depositata presso l’Ufficio per la registrazione dei medicinali. Delle 15mila farmacie registrate in Polonia, quasi il 90% sarà autorizzato a distribuire la cannabis e le istituzioni polacche prevedono che fino a 300mila pazienti potranno beneficiare della cannabis.

Per ora tutti i prodotti dovranno essere importati da altri paesi dell’Unione europea. Una deroga nella legge consente ai pazienti che non possono accedere alla cannabis in Polonia di visitare uno degli Stati membri europei in cui è legale per ottenere la propria prescrizione.

Dicembre 2017 – Paraguay e alcuni paesi dell’america latina

Il Congresso del Paraguay ha approvato una legge che istituisce un sistema a carico dello Stato per importare semi di cannabis e coltivarla a scopi medici.

Il paese ha autorizzato l’importazione di olio di cannabis dagli USA nel maggio 2017, sotto il controllo del ministero della salute, e la nuova decisione è stata accolta con favore dai pazienti per il fatto che i prodotti derivati saranno finalmente disponibili a livello nazionale.

La legge stabilisce la creazione del “Programma nazionale per lo studio e la ricerca medico-scientifico nell’uso della pianta di cannabis e dei suoi derivati” ed autorizza a promuovere la ricerca medica.

Il programma “garantirà il libero accesso all’olio di canapa e ad altri derivati ​​della pianta di cannabis a qualsiasi persona”. La legge prevede anche il coinvolgimento del Segretariato nazionale antidroga (Senad) come responsabile di ogni coltivazione o processo di produzione di cannabis per gli scopi stabiliti dalla legge, nonché per l’importazione di piante o semi di cannabis.

Perù, Cile, Argentina e Colombia avevano già legalizzato la cannabis per scopi medici. L’Uruguay ha completamente legalizzato la coltivazione e la vendita di cannabis per qualsiasi uso. .

Maggio 2018 Zimbawe

Lo Zimbabwe ha legalizzato la coltivazione di cannabisa scopo medico e per la ricerca scientifica. Segue le orme del Leshoto, il piccolo paese africano che era stato il primo nel continente a rilasciare licenze per la coltivazione, sempre a scopo terapeutico.

Ora i pazienti, così come le aziende, possono richiedere la licenza per poterla coltivare. Fino ad ora, era illegale coltivare, possedere o usare la cannabis nello stato, con pene che prevedevano fino a 12 anni di carcere.

 

Giugno 2018 Portogallo

Il Parlamento portoghese ha approvato la legge in discussione per legalizzare l’uso in medicina della cannabis per una serie di patologie. Il prossimo e atteso passaggio sarà la firma del presidente Marcelo Rebelo de Souza per l’approvazione finale. La proposta di legge precedente, che prevedeva l’auto coltivazione per i pazienti, era invece stata rigettata.

Il Portogallo nel 2001 è stato il primo paese europeo a depenalizzare il consumo di tutte le sostanze stupefacenti, con una mossa studiata per contrastare il consumo dilagante di eroina; non solo, perché in Portogallo sono presenti coltivazioni di cannabis a scopo medico con contenuto di THC, autorizzate a livello governativo per l’esportazione.

Il disegno di legge prevede che il paese inizierà a distribuire farmaci a base di cannabis per curare il dolore cronico, il disturbo post traumatico da stress, gli effetti collaterali della terapia antitumorale e alcuni altri disturbi. Tutti i prodotti avranno bisogno di una licenza del regolatore Infarmed, che l’anno scorso ha autorizzato la piantagione di marijuana medica nel Portogallo centrale.

 

Nel mondo le leggi sulla legalità, la depenalizzazione o la completa illegalità della marijuana sono diverse. Vediamo nel dettaglio qual’è la situazione nel mondo:

Argentina: in questo paese il possesso della marijuana è legale sino a 5 grammi, solo nel caso in cui s’impieghino inflorescenze essiccate. Lo spaccio e le coltivazioni di grandi entità sono comunque illegali e prevedono delle pene carcerarie.

 

Australia: questa è depenalizzata nella maggior parte degli stati del paese e rimale illegale solo nel Nuovo Galles del Sud e in Tasmania. Infine, è legale l’uso in tutto il paese solo per uso terapeutico.

 

Belgio: al momento questa è completamente illegale, anche se il governo sta seguendo un programma di ricerca che vuole stabilirne la reale efficacia medica e terapeutica.

 

Brasile: qui la cannabis è illegale ma depenalizzata, quindi è possibile possederne una quantità personale purché questa sia inferiore ai 20 grammi.

 

Camerun: la coltivazione della cannabis sativa è illegale, ma chi è affetto dai tumori o dall’Aids può impiegarla come antidolorifico.

 

Canada: illegale per uso ricreativo ma legale per uso terapeutico. In questo paese si va verso la legalizzazione anche ad uso ricreativo. Al momento c’è una proposta di legge di Trudeau, che permetterà agli adulti di possedere sino a un massimo di 20 grammi di marijuana. Se tutto dovrebbe andare come previsto da Trudeau, entro l’estate del 2018 la Cannabis sarà legale anche per uso ricreativo.

Stati Uniti d’America

Negli Stati Uniti è illegale l’uso della marijuana a livello federale, nonostante ciò sono diversi gli stati che hanno approvato delle normative che contemplano l’esenzione per uso medico, in altri invece è possibile possedere la marijuana anche ad uso ricreativo.

Al momento la liberalizzazione della cannabis è la sua depenalizzazione è stata approvata negli stati della California, Nevada, Maine, Massachusetts, Colorado, Stato di Washington, Oregon, Washington D.C. Mentre la coltivazione per uso strettamente medico è previsto negli stati della Florida, Montana, North Dakota e in Arkansas.

Le misure approvate in California sono quelle maggiormente liberali, in quanto prevede che lo stato consideri l’uso di marijuana al pari di quello degli alcolici. Per questo motivo sono state varate delle specifiche misure per tassare e controllare la produzione legale della droga leggera. Infine, secondo tale disciplina i maggiori di 21 anni potranno possedere al massimo 28 grammi di marijuana per uso personale e si possono piantare in casa sino a sei piante.

 

CANAPA: MEDICINA, AGRICOLTURA, OCCUPAZIONE, ECOLOGIA ED ECONOMIA

 

Per saperne di più:

www.it.wikipedia.org/wiki/Cannabis_sativa

www.cannabis-med.org

IACM, International Association for Cannabinoid Medicines

www.lapiantiamo.it

Associazione LapianTiamo

www.pazienticannabis.org

Associazione Pazienti Impazienti Cannabis

www.medicalcannabis.it

Associazione Cannabis Terapeutica

www.cannabisterapeutica.it

Associazione Luca Coscioni

www.letsweed.com

Sito online che mette in contatto pazienti e medici che prescrivono cannabis terapeutica

https://naturegoingsmart.com 

Magazine scientifico online

Canapa sativa – Tetraidrocannabioloultima modifica: 2018-07-15T23:25:16+02:00da dantuono_domenico

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