- Il corpo di una donna di costituzione normale contiene circa 3 litri di sangue.
- Una persona che non ha il diabete ha circa un grammo di glucosio per litro di sangue ( a digiuno). E’ ciò che si trova nelle analisi alla voce” glicemia“. Tra 1,10 e 1,25 grammi ci dice che quell’individuo è iter-reattivo allo zucchero, cioè lo tollera male. A partire da 1,26 grammi a digiuno è considerato diabetico.
- Se 1 litro di sangue, contiene un grammo di glucosio, 5 litri ne contengono altrettanti grammi, ovvero poco più di un cucchiaino di zucchero bianco per l’intero volume del sangue del corpo.
- Allora immaginiamo una situazione quotidiana. Siamo al supermercato e compriamo per noi e per i nostri cari una normale confezione di biscotti. Poniamo il caso di avere fretta o che siamo stressati e che decidiamo perciò di aprire il pacchetto, mangiare un biscotto, poi due, e nel quarto d’ora successivo lo finiamo tutto(…)
Per un biscotto normale, il contenuto varia a seconda delle marche da 60 a 70 grammi ogni 100 grammi di prodotto. Mangiando tutto il pacchetto di biscotti, avremo ingerito 110 grammi di glucidi sotto forma di farina bianca raffinata e zucchero. Poiché sono tra gli zuccheri più invasivi, dopo mezz’ ora saranno in circolo nel sangue. I 5 grammi di zucchero inizialmente presenti nel sangue, con questo apporto massiccio, diventano: 5+110= 115 grammi. Riportando il valore per litro di sangue, la vostra glicemia arriverebbe intorno ai 23 grammi al litro.
Qualsiasi medico vi dirà che nessun essere umano può sopravvivere con un simile tasso di zuccheri in circolo, sapendo che a partire da 10 grammi al litro sarete già in coma diabetico. La nostra esperienza quotidiana dimostra che nessuna persona non diabetica è mai morta per aver ingurgitato una confezione di biscotti. Come si spiega questa apparente contraddizione? La ragione è semplice: chi non è diabetico all’ultimo stadio ha un pancreas che svolge la sua funzione primaria, ovvero controlla il tasso di glucosio nel sangue. Ecco in dettaglio come vanno le cose. Tutto inizia nel momento in cui decidiamo di comprare i biscotti e di aprire la confezione. Il pancreas è stato avvisato, ha anticipato il seguito della storia e ha iniziato a produrre insulina. A mano a mano che mettiamo in boccia i biscotti, mentre comincia la digestione, la secrezione accelera. Infine all’arrivo degli zuccheri nel sangue e alla loro trasformazione in glucosio, viene liberata una massiccia quantità di insulina per affrontare l’afflusso di zucchero che ci mette in pericolo di vita. (…)
Nessun pancreas n’è animale n’è umano, è stato creato per trattare alimenti così ricchi di glucidi e in particolare tanto penetranti e invasivi come il saccarosio ( zucchero bianco da tavola) e ancor più, l’attuale farina raffinata. Non avendo il potere innato di distruggere l’eccesso di glucosio, il corpo dispone di un sistema semplice ma efficace per sbarazzarsene: espellerlo dal sangue. Gli zuccheri eliminati hanno tre punti di accoglienza e di accumulo fisiologici: il fegato,i muscoli e il tessuto adiposo.
Il primo ( fegato), nell’uomo può immagazzinare fino a 50 grammi di glucosio in forma “compressa”, il glicogeno. Tuttavia il fegato di un moderno essere umano sedentario, non essendosi liberato dello zucchero accumulato durante i pasti precedenti, può accogliere solo una piccola parte dei glucidi che gli sarebbero destinati.
Il glucosio, perciò, va a bussare ai muscoli, normalmente grandi consumatori di questa sostanza, che staccano anch’essi sotto forma di glicogeno. Ma la situazione è molto simile a quella del fegato. I muscoli dell’uomo di oggi, sottoutilizzati traboccano di glucosio accumulato e possono accogliere solo una piccola parte dello zucchero in circolo.
Dunque, dosi preoccupanti di glucosio andranno necessariamente a finire nei tessuti adiposi, dove non incontreranno alcuna resistenza, perché la loro vocazione primaria è proprio immagazzinare l’energia sotto forma di grasso, la sostanza individuata dall’evoluzione per concentrare il Massimo delle calorie in uno spazio minuscolo. Il tessuto adiposo di un essere umano può accogliere milioni di calorie. (…) L’ insulina riesce ad adattarsi ad una situazione a cui non è preparata, a superare l’ostacolo. Lo fa convertendo un veleno letale, a queste dosi, in una sostanza accettata dall’organismo: il grasso. Senza snaturare la realtà dei fatti, possiamo dire che per affrontare l’emergenza, l’insulina vi salva la vita ma a costo di un aumento di peso.