Venerdì 25 novembre 2022 – Salotto letterario Vitanova, Napoli – AMORE è #Raccontare la #Bellezza – dire Donna, dire Amore, Sempre

Venerdì 25 novembre 2022, ore 17,30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,

  • AMORE è #Raccontare la #Bellezza – dire  Donna, dire Amore Sempre.
  • Interverranno:
  • il “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Giuseppe Ferraro, professore di Filosofia Morale, Etica Sociale, Etica dell’Ambiente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e ideatore della pratica educativa “Filosofia fuori le mura”,
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore
  • Silvana Guida, promotrice culturale
  • “con l’amichevole partecipazione, “a titolo di quasi sorpresa”, di Dina Bochicchio.

L’incontro/dibattito è dedicato alla narrazione dell’Amore e del suo intrinseco significato di Rispetto, di Libertà e di Cura dell’altro, e quale motore propulsivo di ogni azione quotidiana e della formazione della Persona.

AMORE quale massima espressione del NOI inteso quale Io e Te, Tu ed Io INSIEME, quale CONDIVISIONE e SCELTA che si rinnova OGNI GIORNO e NEL TEMPO, divenendo EDUCAZIONE e MEMORIA di ogni individuo: Nuovo orizzonte da costruire e rinnovare.

Amore è #Raccontare la #Bellezza 

Nessuno è libero da solo, la libertà è fatta di legami. Giuseppe Ferraro

Professore di Filosofia Morale per l’Università “Federico II” di Napoli, Giuseppe Ferraro è Responsabile del Polo Universitario per le Carceri in Campania, denominato gli Studi Universitari negli Istituti Penitenziari, afferente al SINAPSI della “Federico II”.

Ideatore e docente corsi di filosofia negli Istituti Penitenziari (Bellizzi Irpino, Carinola, Nisida Poggioreale, Rebbibia, Secondigliano, Sulmona, Spoleto), insegna filosofia nelle periferie e nei quartieri dolenti ai confini della città.Impegnato nello sviluppo della filosofia come etica dei legami e dell’educazione ai sentimenti, è membro del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi ed ideatore di diversi progetti e pratiche educative fra i quali «Bambini in Filosofia» e «Filosofia Fuori Le Mura».

Nel 2019 ha avviato a Napoli una Scuola pubblica di politica. Molti i suoi interventi in occasione di festival e convegni.

Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali: Filosofia in carcere (2009), La filosofia spiegata ai bambini (2010), La scuola dei sentimenti (2011), L’anima e la voce (2013), Lettere tra un filosofo e un ergastolano (2016), Imparare ad amare (2015), Bambini in filosofia (2015), Etica dei legami (2018), Nostalgia del desiderio. La filosofia che nasce a Napoli (2019), La memoria dell’amore. Sull’imparare le cose che non si possono insegnare (2020), La ripresa della vita. Pratiche di resilienza e forme di esistenza per una religione senza confessione di una comunità interiore (2021), Conversazioni penitenziarie. Il carcere tra nuove emergenze e antiche esigenze, con Carmelo Cantone (18 novembre 2022).

Filosofia fuori le mura è una pratica educativa ideata da Giuseppe Ferraro che opera sui luoghi d’eccezione, sui confini interni alla città, confini di voci, escluse o recluse e perdute. Un fuori chiuso dentro. Filosofia fuori le mura è l’ordine dell’escluso dentro l’inclusione. È il momento di una nuova alleanza dei luoghi di sapere, perché la città intera si faccia scuola in una comunità di partecipazione di voci.

Il manifesto – Semmai la filosofia sia stata un privilegio è il momento che diventi un diritto, quello per ognuno di potersi chiedere del senso del proprio esistere e vivere, delle proprie scelte e azioni. Sarà come il diritto di un privilegio necessario.

Se poi la filosofia si occupa di questioni ultime ed estreme è sui luoghi estremi ed ultimi che deve essere portata per sentire se ha qualcosa da dire o se non debba essere invece abbandonata come un giocattolo rotto. È il momento in cui l’autodisciplina degli studi si apra al fuori delle vicissitudini.

Filosofia fuori le mura è una pratica educativa sui luoghi d’eccezione, sui confini interni alla città, confini di voci, escluse o recluse e perdute. Un fuori chiuso dentro. È questo il momento di una nuova alleanza dei luoghi di sapere, perché la città intera si faccia scuola in una comunità di partecipazione di voci. Fuori è sempre là dove un luogo aspetta di essere cambiato. Fuori è dove c’è sempre dell’altro, un’altra, un altro, che aspetta di prendere la parola.

I luoghi sono le persone che li abitano, vivono delle abitudini, di gesti di parole, di  progetti e di intese. Sono difficili quando vi domina una normalità incomprensibile alla serenità, all’invenzione, all’attivazione di nuove relazioni e modificazioni, spesso invocate troppo tardi. Luoghi sono le aziende, i circoli, ovunque si sta insieme per un’azione comune che spesso sfugge al senso che ne ha reso possibili le condizioni.

La pratica della filosofia è nelle cose che riguardano il dentro, l’ethos. La pratica della filosofia è l’etica. Non una somma di principi inagibili, ma la ricerca della felicità.

La pratica della filosofia è l’esercizio della sua disciplina, in una relazione di genere, di generazioni, generativa, non di duplicazioni né di accanimento storiografico, né di replica amministrativa di ruoli e professioni che legittimino l’esistente così com’è.

La filosofia è l’unica espressione di sapere che porta un sentimento nella sua denominazione, si dice amore, ma è filia, il legame che sostiene ogni altro.

Bisogna prenderla sulla sua parola: la filosofia è il sapere saggiante il legame più importante. Il sapere del sentire.  Associazione culturale Filosofia fuori le mura

La memoria dell’amore. Sull’imparare le cose che non si possono insegnare (Chiarelettere, 2020)

“L’amore si manifesta.
E sul manifesto della libertà
c’è la sola scritta ‘amore’.”
“L’amore è un possesso senza proprietà.
Sei mia, non di me. Sei mia di te in me.
Sei mia come nemmeno tu
sai di essere veramente come sei.”

La memoria è la stanza dei sentimenti. È fatta di nostalgia e desiderio, procede per salti e voli. Le parole che l’arredano colpiscono e sorprendono con la perentorietà del vissuto di chi porta un’esperienza da condividere. Se non riusciamo a trovare le parole è perché non viviamo i sentimenti, quindi nemmeno li ricordiamo. Una memoria senza ricordi. Non bastano i database che ci fanno ricordare tutto ma non quello che abbiamo sentito dentro, come vissuto.
Siamo lontani dal saggio “filosofico” argomentato secondo una sintassi rigida e conosciuta, secondo un sistema di pensiero chiuso. Qui no. Le parole escono fuori dagli schemi e vanno da sole come tante frecce, ognuna delle quali ne contiene molte altre, svelando e rivelando sensi presenti e inattesi.
Il testo che le raccoglie può sembrare un cruciverba senza schema, ma nel suo avanzare c’è un metodo rigoroso, che consente di fissare la memoria dell’amore da moltissime angolazioni. “Bisogna restituire l’amore alla vita e la vita all’amore” è l’affermazione più rivoluzionaria che si possa fare. Un libro sovversivo. Diversi sono i riferimenti al carcere, alla scuola, al quotidiano. In nessun altro testo di filosofia la vita entra così tanto dentro le parole e l’amore ci arriva in tutta la sua urgenza. Perché l’amore non si ripete ma ritorna, basta riconoscerlo. Affinché l’altro non sia soltanto un pericolo di contagio, ma un’offerta d’amore da cogliere in tutta la sua bellezza. GIUSEPPE FERRARO
LA MEMORIA DELL’AMORE

Sabato 26 novembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro ‘Fare scuola a Scampia, Buone pratiche digitali per la coesione’ di Nicola Cotugno, Erickson Live

Sabato 26  novembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro ‘Fare scuola a Scampia, Buone pratiche digitali per la coesione’ di Nicola Cotugno edito da Erickson Live, prefazione di Eraldo Affinati e postfazione di Marco Rossi Doria.  EVENTO ANNULLATO

  • Dopo l’introduzione del “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Dialogheranno con l’autore:
  • Maria Teresa Sarpi, Dirigente tecnico MIUR,
  • Pier Antonio Toma, giornalista e scrittore.
  • Interverrà: Mariarca Battimiello, studentessa ITI Ferraris dal 2010 al 2015.

Il libro – Venti  anni di esperienze innovative a Scampia raccontate attraverso le testimonianze di ragazzi e ragazze che le hanno vissute nell’iti Galileo Ferraris di Napoli. Il libro è del loro professore, Nicola Cotugno, “storico” docente di Scampia. Prefazione di Eraldo Affinati e postfazione di Marco Rossi Doria per sugellare il tema: la scuola come potente strumento di crescita e di riscatto sociale.

“Arrivo un po’ casualmente nel 1986 come docente di Disegno tecnico nell’arrugginita succursale di un istituto tecnico in via Vittorio Veneto a Piscinola, periferia nord di Napoli, tanto anonimo da non avere neanche un nome. Tutto qui — le aule disadorne, l’assenza di laboratori, la palestra sgarrupata — restituisce un senso di svogliata sciattezza che sembra quasi stia lì per contagiare chiunque lo frequenti”. Il preside Antonio Gulisano però ha un asso nella manica: l’assegnazione di una sede nuova di zecca a Scampia, dove la scuola si trasferirà nel 1993, con la denominazione di Istituto Tecnico Industriale Statale «Galileo Ferraris».

Inizia cosi la storia di Nicola Cotugno, che Marco Rossi Doria nella postfazione definisce amico di tante battaglie. Ed enuclea il punto: “Al suo arrivo Nicola Cotugno si pone una domanda: ‘Ma chi sono veramente i ragazzi che arrivano all’ITI Galileo Ferraris di Scampia?’” Questa domanda determina ogni scelta successiva e colloca Nicola e questo libro entro una tradizione. E’ la tradizione della scuola attiva e cooperativa italiana, nata, appunto, subito dopo la guerra e radicata in centinaia di buone pratiche, ovunque”. Lavorare a Scampia, per Nicola Cotugno, è un lavorare “a più strati”, attraversandoli guardando a come crescono i ragazzi fuori dalle aule, a tutta la società che ogni mattina entra nella scuola insieme ai ragazzi. E così, facendo squadra con i ragazzi, la scuola adotta il monumento di Castel Capuano, crea un portale sulle meraviglie archeologiche partenopee, costruisce un video a partire da Vista con granello di sabbia della Szymborska. “Facendo insieme”, la scuola conquista la fiducia dei ragazzi di Scampia e li guida nell’esperienza conoscitiva, portandoli fino all’aula bunker di Palermo, sino a sfiorare il viaggio premio a Quantico, negli Stati Uniti, alla base operativa dell’FBI.

Commenta Rossi Doria: “Questo universo – il libro lo mostra a ogni passo – contiene tutte le componenti della crisi educativa che attanaglia i quartieri poveri del mondo, anche in Occidente e anche in Italia. Non basta guardare a quei ragazzi o trovare nuove vie per la didattica. Non vi può essere un diaframma tra vita e scuola. La scuola sì è luogo protetto e deputato all’apprendimento ma il flusso con tutto il resto è potente e ha un carattere “multi-strato”, appunto, che va affrontato nel lavoro di insegnamento. Si tratta di una urgenza ulteriore che va indagata, compresa, attraversata da un esame economico, sociologico, antropologico, psicologico, ecc. Il docente deve avere o reperire più sguardi. Deve riprendere a studiare per acquisirli. Deve continuamente cercare confronti con altri mestieri e altri saperi per comporre la sua azione in classe con la comprensione del contesto che sta contribuendo a voler trasformare”.

E così Nicola trasforma il suo ingresso in quella scuola in un’occasione straordinaria per generare una pedagogia che nasce dall’urgenza del riscatto dalla povertà e dall’esclusione sociale e culturale. Il libro racconta con estrema lucidità i tentativi messi in campo, le sperimentazioni, motivandone la genesi e raccontandone i risultati.

Le esperienze didattiche raccontate, sviluppatesi all’inizio con spirito del tutto pionieristico, usano le tecnologie digitali, dal videogioco didattico alla costruzione di siti web, per attrarre la passione dei giovani e tradurla in competenze per percorsi professionali in cui realizzare sogni e aspirazioni.  Un uso umanistico  delle tecnologie.  www.tuttoscuola.com  

L’autore Nicola Cotugno vive a Napoli, dove è nato; architetto, già docente di Tecnologia presso l’ITI «G. Ferraris» di Napoli, formatore docenti in ambito nazionale (Future Labs, ImparaDigitale), è esperto in tecnologie didattiche e progetta ambienti di apprendimento multimediali  www.ericksonlive.it 

Sabato 19 novembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del romanzo ARTEMISIA E I COLORI DELLE STELLE di Raffaele Messina, Colonnese editore

Sabato 19 novembre 2022 ore 11:30 
Salotto letterario Vitanova, Napoli
Presentazione del romanzo 
ARTEMISIA E I COLORI DELLE STELLE 
di Raffaele Messina, Colonnese editore

Sabato 19 novembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il romanzo ARTEMISIA E I COLORI DELLE STELLE di Raffaele Messina, edito da Colonnese editore

  • Dialogheranno con l’autore
  • il “padrone di casa”  Salvatore Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore. 

Il libro  – Artemisia Gentileschi (1593-1653 ca.) fu la prima donna a essere ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze e destinata a divenire una pittrice di rilievo europeo. Questo romanzo, liberamente ispirato alla sua vita, riprende due momenti fondamentali di quella eccezionale quanto tormentata esperienza artistica e privata: la giovinezza a Roma, segnata da uno stupro seguito da un pubblico processo e poi da un matrimonio senza amore; e gli anni della maturità a Napoli, a metà del secolo, quando, raggiunto ormai il successo, Artemisia ripercorre la propria esistenza e ricerca in sé, oltre l`artista, la moglie, la madre, la donna. Il romanzo ci restituisce, dunque, il ritratto ricco e complesso di una figura femminile di straordinario valore, sullo sfondo di due città barocche, Roma e Napoli, vivide e ferali.

L’autore Raffaele Messina (Catania, 1959) è docente, autore di testi scolastici, saggista e critico letterario. Dottore di ricerca in Italianistica, ha ricoperto gli incarichi di professore a contratto di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno e di Supervisore di Tirocinio presso la S.I.C.S.I – Università degli Studi “Federico II” di Napoli. Attualmente insegna presso il Liceo linguistico “Mario Pagano” e collabora con la rivista L’Espresso Napoletano. Ha pubblicato i saggi “Il continuo e il discreto nella scrittura di Pirandello” (Loffredo, 2009); “Letti d’un fiato. Frammenti di 2013); “L’educazione letteraria nella scuola riformata” (Loffredo, 2003). Ha curato il recupero di novelle pirandelliane (Alla zappa! Una storia di prete pedofilo, Savarese) e delle opere giovanili di Luigi Compagnone (Gli ultimi paladini e altri racconti, Le avventure della famiglia De Gregorio). Ha esordito nella narrativa con i racconti “Prestami la penna!” (Premio Rolando 2010) e “Muschillo al tempo della crisi” (Premio Megaris 2012) ai quali hanno fatto seguito altri racconti apparsi in volumi collettanei. Ha curato le raccolte di racconti “Scrittori per la pace” (Guida editori, 2017), “Le donne di Napoli” (Homo Scrivens, 2017), “Vecchio sarai tu!” (Homo Scrivens, 2018); ha pubblicato il romanzo “Ritrovarsi” (Guida editori, 2018), il racconto “Nella bottega di Caravaggio” (Colonnese, 2019), la raccolta “Con la coda dell’occhio. Storie di adolescenze rubate (Homo Scrivens, 2019),  “Masaniello innamorato e altri racconti” (Colonnese, 2021) e, da ultimo, il romanzo “Artemisia e i colori delle stelle” (Colonnese, 2022).

Sabato 12 novembre 2022 – Napoli – Salotto letterario Vitanova, presentazione del libro “Nel giardino degli esperidi. Gli agrumi. Leggenda – Storia – Virtù terapeutiche e Cinquanta ricette originali” di Lejla Mancusi Sorrentino, Grimaldi & C. Editori

Sabato 12 novembre 2022 alle ore 11:30 a Napoli, presso il Salotto letterario Vitanova in Viale Gramsci 19, sarà presentato il libro “Nel giardino degli esperidi. Gli agrumi. Leggenda – Storia – Virtù terapeutiche e Cinquanta ricette originali” di Lejla Mancusi Sorrentino, edito da Grimaldi & C. Editori.

  • Dialogheranno con l’autrice
  • il “padrone di casa” Sasà Landolfi, ingegnere e promotore culturale,
  • Yvonne Carbonaro, scrittrice, giornalista e critica d’arte,
  • Piero Antonio Toma, giornalista e scrittore.

Nel giardino degli esperidi. Gli agrumi. Leggenda, storia, virtù e cinquanta ricette originali - Lejla Mancusi Sorrenti - Libro - Grimaldi & C. - | IBS

Colorati, succosi, profumati, gli agrumi contano una varietà di frutti ben più numerosa di arance, mandarini, limoni, pompelmo, ed i tanti altri che allietano le nostre tavole. Ottimi alleati del benessere salutare grazie alla presenza di antiossidanti e micronutrienti, possiamo gustarli a spicchi o sotto forma di spremute, di marmellate, di centrofugati anche insieme ad altri frutti o ortaggi, ed in numerose ricette. Ma da dove provengono gli esperidi? A cosa devono il loro nome? Quali le loro virtù terapeutiche? 

L’autrice Lejla Mancusi Sorrentino, attenta studiosa della tradizione gastronomica, è autrice di numerosi libri in cui all’appassionata ricerca sulla storia del cibo e al recupero di antiche ricette unisce l’esperienza pratica di una lunga attività in cucina che le consente incursioni nelle più attuali tendenze gastronomiche.

Prestigiosa esponente dell’“Accademia Italiana della Cucina”, è una colta e attenta ricercatrice di ricette d’epoca, aneddoti e riferimenti letterari della gastronomia tradizionale napoletana.

È la signora della cucina napoletana, trait d’union tra la popolare e l’aristocratica, da lei raccontata con passione e filologica competenza, frutto di un attento studio degli scritti di indiscussi maestri quali Vincenzo Corrado, autore de “Il cuoco galante” ed Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino a cui si deve il volume “Cucina teorico pratica”. Entrambi riproposti con successo in edizione da lei curate per Marzio Alfonso Grimaldi, suo storico editore ed amico, ed arricchite dall’introduzione e da un glossario che permette ai lettori di conoscere l’evoluzione della storia del cibo al tempo dei Borbone, quando il regno di Napoli era annoverato tra le più importanti monarchie europee.

Possiamo tranquillamente affermare che ha raccolto il testimone da Jeanne Carola Francesconi, altra grande depositaria della sapienza alimentare napoletana. Come è nato in lei questo interesse? “Cinque figli ed un marito: mi sono sposata a ventidue anni e quando devi cucinare ogni giorno per una famiglia numerosa, è normale che cerchi di variare il menu settimanale e di accontentare i gusti di tutti che non sempre coincidono. Non era una fatica, lo facevo con piacere: mi ero abbonata a diverse riviste del settore per essere aggiornata e non pensavo affatto a diventare giornalista, a scrivere libri. Ho iniziato a cinquant’anni, quasi per caso, anche perché i miei progetti erano diversi…”  Lejla Mancusi Sorrentino di Alfonso Sarno