QUANTO SI GUADAGNA CON LA PROPRIA PASSIONE

Abbiamo raccolto esempi storici dei profitti  realizzati da personaggi famosi , dalla finanza  alle case regnanti ed allo spettacolo,  che sono stati premiati da scelte anti economiche fatte in base alle loro passioni.

Billi Wilder

Nick Mason, batterista e cofondatore dei Pink Floydha molti gioielli nel suo garage: Jaguar, McLaren, Alfa Romeo, Bentley, Maserati e Bugatt . Ma il vero diamante è la sua Ferrari 250 GTO  col il suo numero 22 ovunque.

La Ferrari 250 GTO Berlinetta del 1962, uno dei soli 39 esemplari prodotti, rimasta di propietà di Fabrizio Violati fino al 2014 è stata nuovamente venduta nel 2018 da Sotheby’s per 48 milioni (!) di dollari.

Come Brian Johnson, cantante degli AC/DC, famosa rock band australiana, e protagonista della serie televisiva “A life on the road”,

Mick Jagger

Il leader dei Rolling Stones, colleziona da sempre auto sportive europee e americane. Le passioni della vita non solo l’hanno reso eternamente giovane ma anche più ricco.

Donne e motori: fu Jerry Hall, madre di 4 dei suoi 8 figli, che gli mostrò il modello speciale, la 288 GTO, che la Ferrari stava costruendo e Mick andò a Maranello a ritirare, uno dei 272 esemplari prodotti, portandolo personalmente al suo Castello di Fourchette nella Loira.

Anche Keith Richards condivide la passione di Jagger verso le auto che ha detto più volte “Adoro le sportive europee, ma la sicurezza che ti danno le auto americane è senza pari”. “Italian girls want cars” urlava sempre nel 1978 in Some Girls.

Ai tempi di “It’s Only Rock’n’roll (but I like it)” qualche “dritta” di guida sportiva l’ha ricevuta da James Hunt. Nel 1997, alla presentazione del tour mondiale arrivò in splendida Cadillac Eldorado del 1955.

Sir Mick Jagger ha sempre conservato le sue auto ed anche ricomprato quelle che aveva negli anni ’60, come l’Aston Martin DB6, targata KJJ4D, protagonista di uno speronamento, famoso ma senza conseguenze fisiche, con la Ford Anglia di Ela Hilda Aline Beaumont, contessa di Carlisle, in pieno centro a Londra nel ’66. In Costa Azzurra la gialla Morgan Plus 8 faceva la spola da Villefranche a Cannes ai tempi delle registrazioni di Exile On Main Street.

 

Come è nata una tradizione nelle custom bike

L’evoluzione che dagli albori aveva portato negli  anni ’40 a preferire l’architettura V-Twin per i motori di grande cilindrata,   fino agli anni ’60  ha garantito lo sviluppo degli storici marchi USA:  mentre Crocker, Indian, Excelsior poi sono scomparsi l’Harley Davidson, nonostante periodi di profonda crisi, ha conservato la tradizionale presenza  nel segmento più ricco del mercato motociclistico.

Si è concentrata, senza una vera evoluzione motoristica,  sugli altri aspetti che fanno  della moto non solo un mezzo di trasporto ma  un “Rich Boys’ Toy“, un oggetto immagine, messaggero  di appartenenza ad una comunità di appassionati e di uno stile di vita.

Facciamo un esame più dettagliato di queste caratteristiche:
– le dimensioni
– il sound degli scarichi e le vibrazioni stesse del motore
– il dressing, inteso proprio come la non semplice vestizione della moto ma il suo “insaporimento”.

Le DIMENSIONI

Le moto americane , come le auto, hanno avuto sempre dimensioni  più grandi delle moto di altri paesi,  connotandone il carattere di oggetto ricreativo e prettamente maschile, che ne inibiva insieme al peso ragguardevole l’uso alle donne.

Grandi manubri, grandi selle, grandi serbatoi e grandi pneumatici hanno privilegiato il comfort, in antitesi persino alla sua praticità come mezzo di trasporto, tanto più maneggevole e sicuro quanto più leggero.

Le dimensioni, tanto più come connotato di  lusso e prestigio, sono ancora un elemento di  definizione basilare del prodotto e dell’utenza a cui si rivolge.

Il SOUND degli SCARICHI e le VIBRAZIONI

Il primo elemento di riconoscimento  di una grande cruiser (non solo americana)  è il suo inconfondibile  rumore,  il sound che sprigiona  da quando viene avviata, che più motociclistico ed ancestrale non si può, esaltato frequentemente anche dai numerosissimi scarichi aftermarket  disponibili sul mercato.

La moto è corsa nel vento e rumore e questo no n è solo riservato alle cruiser ma persino gli scooter, nella recente e straordinaria crescita, ne sono la riprova: il leader assoluto , il TMax Yamaha, ha come principale accessorio un costoso ma inconfondibile scarico  Akrapovich.

 

 

PRO e CONTRO di GRANDI POWECRUISER

YAMAHA Star Venture 2017/2023

 Royal Star Venture apparve per la prima volta sul mercato nel 1983, ed è rimasta in produzione per la piazza Europea fino al 2009, prima di sparire dai listini.

Questo modello rinnovato  sul mercato americano  dal 2017 è il rappresentante nel segmento delle maxicruiser bicilindriche della grande casa giapponese in concorrenza diretta con Harley Electra Glide, BMW K 1600 GT e con la Honda Goldwing.

Il bicilindrico da 1850 cm3 della XV 1900,   a dispetto dell’architettura e del raffreddamento ad aria,  è un moderno motore con acceleratore elettronico e  coppia massima di  171 Nm a soli 2500 giri che garantisce buone prestazioni  in estrema dolcezza nonostante il peso  di  ben 434 kg ed addirittura  tre in più per la versione Transcontinental.

Le dimensioni sono  le standard per questa classe  con lunghezza di 2,7 metri ed  interasse di 1.710 mm, mentre l’altezza sella è di 695 mm.   Dotata di carenatura completa, set di borse e cruscotto con schermo touch screen da 7 pollici con bluetooth integrato la Transcontinental ha anche diversi opzionals.

Offre per ulteriori 2.000 dollari ( un prezzo non così popolare in USA)  il navigatore GPS, la radio satellitare SiriusXM (che funziona solo negli Stati Uniti), radio CB, ed un sistema audio Dual Zone che consente a guidatore e passeggero di ascoltare la musica da due differenti sorgenti e di effettuare telefonate separate, altoparlanti e vani portaoggetti aggiuntivi, sistema di allarme, fendinebbia a LED.

In vendita nei soli Stati Uniti a partire da settembre, e sarà disponibile in sole due colorazioni Granite Gray e Raspberry Metallic ha un prezzo  concorrenziale  di 25.000 dollari nella versione standard e di 27.000 dollari la Transcontinental Option Package.

Qualità, dotazioni e finiture sono al tradizionale alto livello Yamaha ma ha solo 750 watt per gli accessori, rispetto ai  1150 watt sulla Honda Goldwing e pesa 100 libbre in più. Anche in  Inghilterra considerano Goldwing e BMW  K1600 GTL come vere granturismo transcontinentali mentre questa è più una  moto turistica in sovrappeso a ben 1000 sterline in più di Goldwing. Anche il consumo  per colpa del peso  è di 34 mpg, non così contenuto.

Il design, seppur tradizionale,  è più moderno di Harley ed Indian, sue dirette concorrenti,  in virtù dai tagli netti e decisi della bella carenatura che offre una ottima protezione per pilota e passeggero.

HONDA:      Valkyrie /F6C e  Goldwing  1800

TRIUMPH:  Rocket 2300/2500America 865

SUZUKI:      VS 1400 GLP Intruder ( 1985–2005), gamma Boulevard
fino alla  M109

KAWASAKI: Vulcan 1700/ VN 1700 Voyager ,  2000 LT

HONDA Valkyrie Interstate

Una delle più belle moto della mia storia  personale, il design più riuscito della Honda  dagli anni ’90 con la perfetta fusione   di linee   classicheggianti  e morbide con ogni particolare al posto giusto.

Con il più bel cupolino  visto su una grossa cruiser,   con un tradizionale ma perfetto gruppo ottico.

Solo  un orrendo cruscotto ed i freni obsoleti denunciano  l’anzianità del progetto.

E come per le Harley l’aftermarket  offre  numerose occasioni di personalizzare  ed arricchire la sobria linea di base  di ottimi accessori cromati.

FASTBACK: il nostro BAGAGLIAIO mai visto SU UNA MOTO !

Ad oggi  non vi sono soluzioni  diverse  per il trasporto dei bagagli in moto da quelle già usate dagli anni ’50 in poi :  un baule, di solito con la massima capacità di due caschi, e due borse laterali , non sempre di adeguata capacità e sempre con  un design che  quallificare poco originale  è un’ovvietà.

Inoltre controllate e vedrete che raramente le borse laterali sono omologate per carichi superiori a 9 kg. e velocità di 130 km/h.

Noi abbiamo cercato una soluzione  inedita ed originale  ispirandoci al mondo automotive, con un baule tradizionale…

ed infine completamente  unificato in un solo ampio volume ….

Soluzione che come la Volvo per le cinture di sicurezza non abbiamo brevettato affinché diventi presto di dotazione universale in tutte le possibili varianti per permettere un moderno e pratico sistema di trasporto bagagli, che per il design  e l’eccezionale rapporto forma / capacità,

Garantisce  per le virtù aerodinamiche  una relativa insensibilità ai colpi di vento laterali  ed in generale una estrema sicurezza:  prevediamo che , visti gli ampi volumi, adeguati sensori elettronici impediscano di sovraccaricare il bagagliaio).

Anche il sistema di scarico è inedito  ed ispirato alle poppe degli yacht moderni ed alla generalità degli scarichi delle vetture premium e sportive attuali.

CUSTOM PARTS

Abbiamo centinaia (!) di suggerimenti per chi debba scegliere una modifica alla propria moto   frutto della nostra elaborazione  di quanto meglio offra  il web  e di nostro originale design.

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UN PO’ di STORIA delle CRUISER

Nei primi anni del secolo scorso nasceva l’industria motociclistica americana   e le  motociclette costruite negli Stati Uniti fin dal passato,  con  ampi manubri, grandi ruote e le pedane avanzate, sono state a lungo lo stile di moto più popolare e più venduto  in quello che  era il più grande mercato motociclistico del mondo.

Dagli anni ’40 agli anni ’60  è stata l’era d’oro del V-Twin di grande cilindrata, con numerosi modelli di produttori storici come Crocker, Indian, Excelsior e Harley Davidson.

Per  soddisfare i bikers  delle cruiser degli Stati Uniti e del Canada, i principali produttori tutti i grandi marchi   dagli anni 70 in poi hanno sviluppato  ed avviato la produzione e commercializzazione di modelli con questo stile particolare di cui specifichiamo  qualità e fattori  che li rendono unici.

Oltre ad una posizione di guida  come su una poltrona  con le gambe avanzate l’ampia coppia e la vocazione  turistica delle cruiser  hanno conferito loro una estetica tipicamente americana .

LE CRUISER ed I MOTORI V-Twin

Nei primi anni del secolo scorso l’industria motociclistica americana  utilizzava principalmente propulsori monocilindrici raffreddati ad aria relativamente primitivi, anche se  nel 1906 Indian ha lanciato il primo modello V-Twin americano   tre anni prima che Harley presentasse il suo primo V-Twin con il proprio motore del 1909.

Nei decenni che seguirono, una varietà di marchi americani, incluso Indian, sperimentò l’uso di altre configurazioni del motore, sebbene il V-Twin costruito in India del 1907 divenne l’archetipo delle motociclette americane. Oggi i motori V-Twin sono sinonimo di cruiser prodotte negli Stati Uniti, Harley ed ora anche la resuscitata Indian,  che  con questo motore   offrono  una tonalità di scarico profonda e gutturale,  facilmente identificabile e altamente distintiva.

Inoltre, questi V-Twin di grande cilindrata svolgono un ruolo fondamentale nell’esperienza di guida complessiva delle  cruiser americane, con il loro bagaglio di vibrazioni  e percezione del peso rilevante.

In anni più recenti, le case motociclistiche straniere hanno introdotto modelli di cruiser sviluppati su altre configurazioni del motore, con una progettazione attualizzata e moderna come la  Diavel   Ducati e la cruiser 1400 Guzzi.

Sebbene ogni modello in questo elenco rientri nell’ombrello dell’incrociatore, in realtà ci sono una manciata di diversi stili di moto all’interno del segmento. Per aiutare a far luce su queste differenze, abbiamo suddiviso la classe dell’incrociatore nelle sue cinque categorie principali, ognuna delle quali toccheremo brevemente direttamente di seguito.

I modelli cruiser entry-level  di prezzo più accessibile ed adatti ai neo motociclisti   hanno motori di cilindrata inferiore che sono più gestibili per i principianti.

Ma anche se non si prestano necessariamente all’uso urbano od al pendolarismo, le cruiser  sono perfette per divorare chilometri su strada aperta con i loro  grandi motori dotati di grande coppia che permette lunghi rapporti, un passo lungo che rende perfetta la guida in rettilineo, ben piantati e altamente stabili grazie al loro peso rilevante, e  quindi si prestano anche per la capacità di carico al  turismo ed ai viaggi  in moto  a lunga distanza.

CRUISER HISTORY

The History Of Cruiser Motorcycle Style

Drawing ample inspiration from US-built motorcycles of yesteryear, cruisers have long been the most popular and best-selling bike style on North American shores—the world’s largest motorcycle market. In a bid to cater to the US and Canada’s cruiser-centric customer base, major manufacturers have pored an enormous amount of resources into the development, manufacturing, and marketing of their respective cruiser bike lineups.

And while this has resulted in a buyer’s market that’s been flooded with increasingly capable and competitively-priced two-wheeled wares, the sheer number of available makes and models in the cruiser space can make shopping for a ride in the segment rather daunting. So, with this in mind, we’ve rolled back the last few years of model releases in this space to deliver this guide on the best cruiser motorcycles.

In addition to counting down our picks for the latest and greatest available offerings in the sector, we’ll also be exploring what to look for and consider when shopping, along with a brief dive into the history of the cruiser genre and what qualities and factors make them unique.

As the motorcycle came into being, the industry evolved at a rapid rate, giving way to increasingly sophisticated and high-performance two-wheeled offerings. The main genres of motorcycles would evolve as well, and from the 1940s through 1960s, different regions would begin cementing their own respective styles and interpretations of bikes, including the US, with its golden-era big-bore V-Twin age, thanks to models from manufacturers like Crocker, Indian, Excelsior, and Harley-Davidson.

US-based motorcycle companies would not only employ these designs throughout the mid-1900s but said designs would also go on to serve as much of the visual inspiration for the lion’s share of production motorcycles that were subsequently released—a trend that remains to this day and one that has afforded American-made motorcycles their own highly-distinctive appearance.

Alongside cruiser bike’s relaxed riding position, ample torque, and conduciveness to touring, their quintessentially American aesthetics play a large role in distinguishing the genre from other styles of bike and represent a major selling point for throngs of bikers.

That’s not to say that overseas manufacturers haven’t attempted to emulate the style, or put their own unique spin on the genre, though as a whole, cruisers are American at heart.

Cruiser Motorcycles & V-Twin Engines

In the early pioneering days of the American motorcycle industry, manufacturers were primarily utilizing relatively primitive air-cooled single-cylinder powertrains, though, in 1906, Indian unleashed the first American V-Twin model with a 39ci 42° lump, just one year before releasing the first US-made V-Twin production model (and three years before Harley would unveil its first V-Twin with its own 45° 49.5ci mill in 1909).

In the decades that followed, a variety of American brands—including Indian—would experiment with using other engine configurations, though the 1907 Indian-Built V-Twin became the archetype for American motorcycles. Today V-Twin engines are synonymous with US-made cruiser motorcycles, boasting a distinctive look that serves as the crown jewel and centerpiece of practically every production cruiser and offering an easily-identifiable and highly-distinct deep, throaty, and rumbling exhaust note.

What’s more, these large-displacement V-Twins play a pivotal role in the overall riding experience of American cruisers, with their ample low-end grunt and firmly planted ride. In more recent years, foreign motorcycle companies have introduced cruiser models kicked along by other engine configurations, though even most of these are just variations on the longitudinally-mounted V-Twin such as Ducati’s L-Twin-powered Diavel (and XDiavel) and Moto Guzzi’s cruiser’s transversally-mounted V-Twin bikes.

The Five Main Sub-Genres Within The Cruiser Class

Though every model on this list falls under the cruiser umbrella, there are in fact a handful of different styles of motorcycle within the segment. To help shine a light on those differences, we’ve broken down the cruiser class into its five main categories—each of which we’ll briefly touch on directly below.

Entry-Level: As the name of this sub-genre suggests, entry-level models are more accessibly-priced, less-well-optioned, and more novice-friendly takes on cruiser bikes. At least by American cruiser standards, these models have smaller-displacement engines that are more manageable for beginner riders.

Tourer: While they don’t necessarily lend themselves to urban-riding or commuting duties touring bikes are perfect for gobbling up miles on the open road. Powered by large engines, sporting a long wheelbase, and well-planted and highly-stable due to their immense weight, touring models are ideal for motorcycle road-trips and other long-distance applications.
Photo: Kawasaki Vulcan S ABS

Bagger: Also referred to as “dressers,” baggers are an instantly-recognizable sub-genre of cruisers that sport large fairings, hard luggage, a generously-sized passenger pillion. Like touring models, baggers are also incredibly conducive to long-range travel—an area furthered by the wealth of amenities typically found on baggers such as heated grips, cruise control, and onboard infotainment, stereo, and GPS navigation systems.

Hyper-Cruiser: Hyper-cruiser models are a style of cruiser bike that’s been engineered from the ground up to afford markedly higher-performance than your average cruiser. These high-performance offerings offer more lean angle, better acceleration and cornering, and are often equipped with componentry that’s regularly reserved for sport and superbike models.

Electric: Despite only being comprised of a few production models thus far, electric cruisers almost certainly represent the next big thing in the cruiser realm. Even though they lack the mighty rumble and bark of a traditional petrol-powered V-Twin, electric powertrains still maintain their similarly ample amounts of low-end torque. The emerging EV cruiser class also tends to feature the most cutting-edge technology of any sub-genre on this list.

 

UPGRADE delle GRANDI TOURER 1500 6 cilindri esistenti

Fra i modelli ancora interessanti per  le loro caratteristiche tecniche di eccellenza  mettiamo anche  la gamma della Honda sei cilindri 1500cc (quante case hanno oggi motorizzazioni di tale prestigio?)  che nel corso di quaranta  (!) anni  ha sviluppato un enorme parco  ancora perfettamente all’altezza delle esigenze dei suoi utenti in termini di prestazioni.

Perché non aggiornare  con una carrozzeria moderna e con inedite funzionalità le Honda Valkyrie Std / Interstate  o  le Goldwing 1500  che magari mostrano i segni della loro età  solo  nell’estetica (anche solo per il naturale invecchiamento) ?

 

IL FUTURO: dal più versatile VEICOLO URBANO al SUV delle MOTO

Come viaggiare  veloci a meno di 30 km/h

Le nostre proposte  di design non  sono solo uno sviluppo  virtuale di matematiche 3D.

E non solo le nostre moto sono  pensate per essere adatte a nuove modalità d’impiego con  innovative soluzioni  …

Questo  è un triciclo elettrico  che aggiorna  una tipologia di  veicoli   costruiti da molti pionieri dell’auto nel  1899 (!): al primo di questi il Riker, tricilo elettrico  nato a Brooklyn, New York, nel  1896  ne seguirono  molti .  Il De Dion-Bouton  in Francia arrivò a vendere 15.000 esemplari.

Sebbene sia stato abbandonato al crescere delle prestazioni torna  di attualità per le caratteristiche esemplari che possono essere :  economicità, leggerezza,  versatilità e capacità di carico.

Originale  è la dinamica :   il triangolo ammortizzato posteriore con asse motorizzato elettrico  di diverse potenze è unito al  corpo basculante anteriore con  ampia e versatile capacità  d’alloggiamento  di batterie,  asportabili  senza il minimo sforzo: sono pensate per l’utenza femminile nonostante pesino fino a 25 kg. :  indovinate come !

Perché non trasformare  una mountain bike in carbonio in un triciclo elettrico come il nostro? Questo quasi esiste  … e costa meno di 500 euro !