Guida alla visita

Navata

L’oratorio è a navata unica, rischiarata da finestroni di sagoma barocca, cinque rivolti a sud e due a nord. Le pareti sono caratterizzate dalla successione di lesene binate alternate a riquadri, decorati da stucchi, ove sono racchiuse le tele che, unitamente agli arredi, costituiscono il principale motivo di interesse dell’oratorio stesso.

Veduta della navata con le nove grandi tele

Decoro
Sull’arcone sopra il presbiterio un affresco di Girolamo Piola raffigura la Fede e la Speranza, mentre il catino absidale, con tre putti danzanti, è opera di Nicolò Malatto.
La decorazione della parete di fondo con affresco prospettico è di Carlo Baratta.
Cassa dell’organo
Costruita nel 1792 da Antonio Corsi, è sormontata da una ricca cimasa dorata a motivi di ghirlanda, mentre gli sportelli a trompe l’oeil si mimetizzano con la decorazione del fondale. La cassa è vuota poiché la parte fonica è stata saccheggiata durante il periodo bellico.
Crocifissi
Sulla parete di sinistra è collocato il cosiddetto “bianco”, attribuito alla scuola del Maragliano (~1750); di fronte si trova il “Cristo moro”, in legno di giuggiolo naturale, opera di Domenico Bissone (~1650) come anche il terzo, più piccolo, collocato vicino all’altare.
Statue lignee
La grande cassa processionale è opera del marsigliese Honoré Pellé (~1677) e raffigura  Cristo risorto che appare a San Giacomo e a San Leonardo, suo discepolo. Il gruppo è racchiuso da una ricca balaustra intagliata e dorata.
Su un piedistallo ottagonale di legno è collocata una  statua, acquisita recentemente dalla confraternita, che rappresenta San Giacomo in veste di pellegrino: la statua, del XVII secolo, è di scuola spagnola.

Banco del Priore
Originariamente fungeva, oltre che da scrittoio, anche da cattedra e da conservatoria dei documenti. Attualmente è collocata al centro del presbiterio ed è adibito ad altare.
Stalli
Si tratta di panconi con schienale, appoggiati alle pareti. Realizzati in legno di noce sul finire del XVIII secolo, erano la sede simbolica di alcune congregazioni e compagnie che nel corso degli anni si aggregarono alla Confraternita di San Giacomo accettandone le regole conservando però una propria autonomia.
L’insieme di tutte le confraternite, congregazioni o compagnie che avevano sede in un unico oratorio, costituivano la cosiddetta “Casaccia”.
Altari laterali
Su quello di sinistra una tela di Domenico Cappellino: L’Immacolata tra i santi Giacomo e Francesco. Su quello di destra una riproduzione ottocentesca di una tavola di autore ignoto del XVIII secolo che rappresenta la Sacra Famiglia.
Quadreria
Costituita da undici grandi tele raffiguranti la vita e la leggenda di San Giacomo. I quadri vennero commissionati dalla confraternita ai pittori più insigni operanti a Genova. Durante il trascorrere dei secoli tali opere, mute ed inconsapevoli testimoni del cambiare dei tempi e del declino della Confraternita, caddero nell’oblìo. Miracolosamente sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, sono state infine riscoperte con i restauri del 1991.
Vai alla quadreria

Altri ambienti

A ovest della navata, oggi incorporato negli edifici circostanti, vi è un nartece: qui pernottavano i pellegrini provenienti dalla Penisola e diretti a Santiago di Compostela. Ai giorni nostri la maggior parte dei pellegrini intraprende il Cammino di San Giacomo  in terra spagnola, solo saltuariamente qualcuno ne fa richiesta e viene, ancor oggi, ospitato in questi spazî.
Oggi il nartece è utilizzato prevalentemente per attività non religiose della Confraternita.

A est infine si trova la sacrestia ove sono conservati gli arredi e i paramenti sacri (fra cui i famosi tabarrini, distintivi delle casacce) ed alcune tele di minor interesse.

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Guida alla visitaultima modifica: 2023-07-27T16:56:03+02:00da confraternitasgmm