“Tutti lo sanno” in un intreccio complicato di una storia famigliare

“Tutti lo sanno” in un intreccio complicato di una storia famigliare

Postato di su Nov 13, 2018 in Cinema

“Tutti lo sanno” in un intreccio complicato di una storia famigliare

Titolo: Tutti lo sanno oppure

Titolo internazionale: Everybody Knows

Titolo originale: Todos lo saben

Regia: Asghar Farhadi

Sceneggiatura: Asghar Farhadi

Musiche: Alberto Iglesias

Produzione Paese: Spagna, Francia, Italia, 2018

Cast: Penélope Cruz, Javier Bardem, Barbara Lennie, Ricardo Darín, Carla Campra, Eduard Frenández, Elvira Minguez, Inma Cuesta, Sara Sálamo, Roger Casamajor, Ramón Barea, José Angel Egido, Sergio Castellanos, […]

Laura (Penelope Cruz) ritorna nel suo paese natale nei pressi di Madrid, per partecipare al matrimonio della sorella. Viene dall’Argentina, dove si era trasferita circa sedici anni prima in seguito al matrimonio con Alejandro (Ricardo Darín), un argentino che faceva affari con un società che in seguito per fallimento lo ha lasciato al lastrico. Laura porta con sé i suoi due figli, un simpatico e dolce bambino e Irene (Carla Campra), una sedicenne spregiudicata e intraprendente che fa subito amicizia con un coetaneo (Sergio Castellanos) del luogo che la fa scorazzare per le campagne con il suo motorino, e l’accompagna, nel giorno del matrimonio, sulla sommità del campanile della chiesa. È  in quell’occasione che Irene vede sulla parete interna della stanza, in cui si trova il vecchio meccanismo arrugginito dell’orologio,  il graffito “PL” che la incuriosisce. Tua madre e Paco erano innamorati, le confida il ragazzo. Sua madre Laura, infatti, prima di sposarsi era fidanzata con Paco (Javier Bardem), proprietario di un grande vigneto, che aveva comprato dalla lei stessa prima che emigrasse in Argentina.

Durante la festa del matrimonio, che si tiene nella casa paterna di Laura, viene a mancare la luce. E, nell’attesa che i tecnici riparino il guasto, Irene scompare. Laura la cerca dapprima in ogni angolo della casa paterna e poi nel paese, finché riceve un messaggio al cellulare dal quale apprende che la figlia è stata rapita. Le condizioni che Laura deve rispettare, se la vuole viva, sono due: il pagamento del riscatto di trecentomila euro e  non denunciare il fatto alla polizia. In caso contrario la figlia sarà uccisa, così come era successo qualche anno prima ad un’altra ragazza rapita.

Ovviamente Laura, disperata e impaurita, dapprima si rivolge a Paco per essere aiutata e poi, dietro insistenza di costui, telefona al marito: Stanotte è successo qualcosa… . Alejandro in pochissimo tempo arriva dall’Argentina ed essendo credente pensa che affidandosi a Dio, questi possa risolvere il grave e delicato problema che sembra irrisolvibile. Apre il sentiero, che conduce alla verità, all’aletheia, il cognato di Laura, Fernando (Eduard Frenández) che fa incontrare Alejandro con un poliziotto in pensione, suo amico, secondo il quale quel rapimento non è opera di sconosciuti e che deve stare attento alle persone che gli stanno vicino.

Da questo momento il film potrebbe interpretarsi secondo il pensiero pirandelliano perché si articola in un intrigo di maschere umane in quanto tutti i componenti della famiglia lo sanno, ma ognuno nasconde la verità. Viene spontaneo, infatti, ricordare il pensiero filosofico del grande scrittore “imparerai a tue spese che nella vita incontrerai tante maschere e pochi volti”, fondamentale per comprendere il filo conduttore del romanzo Uno, nessuno e centomila, ma anche di questo film.

Lo spettatore, allora, cerca l’inganno nei volti di tutti,e cerca di scoprire assieme a Laura, Paco e Alejandro, tra il susseguirsi di quelle maschere che si assomigliano stranamente e che mostrano atteggiamenti fittizi come la sofferenza e il dispiacere, quale sia la verità. L’impostura, come un legante per le pietre di una costruzione, sembra che le leghi tutte intorno all’ aletheia che però rimane sconosciuta.

Ma non appena l’aletheia emerge sovrana e incontrastata e manifesta il suo carattere limpido e chiaro, l’onestà e la purezza dei sentimenti vengono sconfitti in un sol colpo. Questa è la delusione che lo spettatore coglie e lo lascia stupefatto.

Una narrazione stupenda e seducente, di grande suspense, realistica nell’ambientazione rurale e paesana, nel linguaggio metaforico (la ruggine degli ingranaggi del meccanismo che aziona l’orologio della chiesa e che rappresenta la colpa maturata nel tempo, o i piccioni che, svolazzando nell’aria, al tocco della campana, ad uno ad uno attraverso l’unica crepa che si trova nel vetro dell’orologio rappresentano il susseguirsi degli eventi che portano alla scoperta del vero, ecc.) e nei modi, condotta dal regista iraniano che, già con i film Una separazione (2011) e Il cliente (2016), evidenzia il suo estro giocando con il mistero, la colpa e le crepe che caratterizzano le azioni dei componenti di una famiglia, di qualsiasi famiglia.

Penélope Cruz, Javier Bardem, moglie e marito nella realtà, Laura e Paco, ex amanti nel film, con eleganza e stile si muovono tra i latenti sentimenti personali dei rispettivi protagonisti in modo implicito e li fanno cogliere attimo dopo attimo allo spettatore che rimane in attesa ansiosamente degli eventi.

Il film Tutti lo sanno in concorso per la Palma d’oro è stato scelto come apertura della 71^ edizione del Festival del Cinema di Cannes 2018.

Filmografia

Dancing in The Dust (2003), The Beautiful City (2004), Chaharshanbe Suri (2009), Una separazione (2011), Il passato (2013), Il cliente (2016).

Francesco Giuliano

“Tutti lo sanno” in un intreccio complicato di una storia famigliareultima modifica: 2018-11-13T09:34:16+01:00da francesco.giulianolt

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