“Quasi nemici – L’importante è avere ragione” è un’analisi perspicace del dominio della parola sulle idee alla luce del pensiero di Schopenhauer

“Quasi nemici – L’importante è avere ragione” è un’analisi perspicace del dominio della parola sulle idee alla luce del pensiero di Schopenhauer

Postato di su Ott 15, 2018 in Cinema

“Quasi nemici – L’importante è avere ragione” è un’analisi perspicace del dominio della parola sulle idee alla luce del pensiero di Schopenhauer

Titolo: Quasi nemici – L’importante è avere ragione

Titolo originale : Le brio

Regia: Yvan Attal

Musica: Michael Brook

Produzione Paese: Francia, 2017

Cast: Daniel Auteil, Camélia Jordana, Yasin Houicha, Nozha Khouandra, Yvonne Gradelet, Serge Gainsbourg, Romain Gary, Jacques Brel, François Mitterand, Nicolas Vaude, […]

Neïla Salah (Camélia Jordana), una ragazza di origine araba, nata e residente nella banlieu multietnica Créteil di Parigi, si scrive all’Università Panthéon-Assas perché aspira a fare l’avvocato. Nel primo giorno delle lezioni universitarie, il ritardo di cinque minuti le comporta di essere redarguita dal professore di retorica Pierre Mazard (Daniel Auteil), famoso per le sue maniere offensive e provocatorie e il suo atteggiamento razzista. Ciò comporta un’antipatia reciproca tra i due. Al tempo stesso, però, questo modo di essere e di fare pone il professore Mazard nella situazione di rischio di licenziamento. Per evitare il quale, il professore si troverà abbligato, dietro consiglio del suo direttore, a impartire lezioni di retorica proprio a Neïla per prepararla al concorso che si terrà alla fine dell’anno accademico. Ambedue, tuttavia, partendo con il piede sbagliato rischiano di far saltare le salvifiche lezioni. Per fortuna con un po’ di raziocinio e di sano convincimento misto ad interesse personale, Neïla e Mazard riescono a superare i propri pregiudizi e le antipatie pregresse e ad avviare l’insegnamento/apprendimento dell’eloquenza.

Mazard inizia la prima lezione riferendosi al trattato L’arte di ottenere ragione del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, in cui vengono presentati ed esaminati 38 stratagemmi, utili per trasformare, a prescindere dalla verità o dalla falsità, qualunque controversia in una vittoria. Questo trattato, infatti, dà una nuova definizione della dialettica che è quella eristica, che è l’arte di duellare con l’arma delle parole. Un’arte che richiama alla memoria la sofistica greca di Trasimaco, di Gorgia e di tanti altri filosofi, che basavano i loro discorsi sul principio della soggettività del sapere e utilizzavano  la retorica, come solo e valido strumento di convinzione e persuasione. Ad esempio, Gorgia sosteneva che due sono le virtù: l’intelligenza e la forza, una per deliberare, l’altra per provvedere. La gara richiede due virtù, audacia e sapienza: audacia per affrontare il pericolo, sapienza per conoscere la mossa. E Trasimaco asseriva che la giustizia non è altro che l’utile del più forte, è lo strumento che serve a sancire il predominio di chi, di volta in volta, si trova in posizione di forza.

L’eloquenza, la retorica è quello che voglio insegnarti. Avere ragione. Della verità chi se ne frega! … La verità non importa, ciò che importa è avere sempre ragione- afferma Mazard, per chiarire le idee sin dal primo momento alla sua allieva, perché in una disputa non conta soltanto ciò che si dice ma soprattutto il modo come lo si dice fino a diventare offensivi e oltraggiosi per superare dialetticamente chicchessia. Neïla incomincia ad appassionarsi e segue il suo docente senza battere ciglio, e verso il quale prova buoni sentimenti. Sembra che tutto sia cambiato in positivo. Qualcosa, però, prima della finale del concorso va storto perché c’è sempre qualcuno che gira la frittata. Anche se giammai bisogna disperare.

Di questi tempi, in cui la parola risulta più forte delle idee e convince le masse popolari al di là di ogni fatto evidente, un film come Quasi nemici – L’importante è avere ragione risulta estremamente efficace e convincente al fine di far capire che ciò che conta, nella società, non è la vittoria verbale ma soprattutto quella basata sui fatti.

La giovane Camélia Jordana e il maturo Daniel Auteil, che rappresentano due mondi agli antipodi per la differenza di età, riescono, con la loro loquacità pronta e sciolta, sostenuta da una colonna sonora seducente e incantevole, ad appassionare e a coinvolgere il pubblico perfettamente.

Filmografia

Un mondo senza pietà (1989), Storie di spie (1994), Mia moglie è un’attrice (2001).

Francesco Giuliano

“Quasi nemici – L’importante è avere ragione” è un’analisi perspicace del dominio della parola sulle idee alla luce del pensiero di Schopenhauerultima modifica: 2018-10-15T17:25:14+02:00da francesco.giulianolt

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