Ulisse di Umberto Saba
Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste dalmate.
Isolotti a fior d’onda emergevano,
ove raro un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole belli come smeraldi.
Quando l’alta marea e la notte li annullava,
vele sottovento sbandavano più al largo, per fuggirne l’insidia.
Oggi il mio regno è quella terra di nessuno.
Il porto accende ad altri i suoi lumi;
me al largo sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
Il mareultima modifica: 2021-03-10T00:21:51+01:00da