Entella In Campo


DALL’ASOLO ALLA ROMA

 

Sei sul treno che ti porterà a Roma. La sciarpa dell’Entella nello zaino, vicino al biglietto per lo stadio Olimpico. “Stadio Olimpico”: non riesci a smettere di pensarci… non hai mai visto una partita di calcio in uno stadio così capiente, e la tua prima volta non sarà Bayern Monaco – Real Madrid, ma una partita dell’Entella. Roma-Entella, ottavi di finale di Coppa Italia.
Sai già come si svolgerà la serata, dopo i controlli entrerai nel settore ospiti, attenderai il fischio d’inizio in un’atmosfera mai vissuta. Pochi minuti prima della partita ci saranno le note di Venditti… puntuali ad ogni gara casalinga dei giallorossi. La tua mente torna alla prima volta che hai visto i Diavoli Neri: era una dozzina di anni fa, Entella – Asolo Fonte, spareggi nazionali di Eccellenza. Passò il turno l’Asolo Fonte. Sembrano passati un paio di secoli.

Il treno arriva a Roma Termini, hai giusto il tempo di lasciare il tuo bagaglio in albergo e di prendere l’autobus che ti porterà vicino allo stadio. Poche fermate dopo salgono quattro ragazzi con le sciarpe della Roma. Ancora non hai ben capito dove ti trovi, ti balena in testa l’idea di salutarli e mostrare loro la tua sciarpa (al momento riposta in tasca). Poi ti ricordi che dell’Entella probabilmente a loro non importa nulla ma… i colori della tua sciarpa proprio potrebbero non gradirli. Va bene, torni ad immergerti nei tuoi pensieri in solitaria.
E’ la tua fermata, scendi dall’autobus e attraversi un ponte sul Tevere. Gremito di tifosi. Sulle due sponde chioschi e venditori ambulanti con gadget Romanisti e panini e birre di ogni tipo. Guardi le sciarpe in vendita, quella con la scritta “CHI VE SE N’CULA” ti pare la più originale, ma decidi di lasciarla sul banco. Davanti a te l’obelisco di Mussolini, la sede del CONI, dietro si intravvede la sagoma dello Stadio Olimpico. Giri l’angolo: lo stadio dei Marmi con le sue statue! Respiri la storia sportiva italiana… questa sera la tua – piccola – squadra ne sarà parte integrante.
Arrivi ai controlli, trentasei check-point con stewart gentilissimi, che ad attraversare la striscia di Gaza ci si mette di meno. Uno ti chiede anche: “Ma so’ finiti i pullmann? Quanti siete?” A quanto pare si aspettavano qualcosa meno di sei autobus più tanti tifosi organizzati “da se” (come hai fatto tu). Finalmente i tornelli, le scale. Eccoti nel settore ospiti: a destra la tribuna Monte Mario, a sinistra la tribuna Tevere. Al centro uno dei tempi massimo del calcio planetario, che ha ospitato una finale mondiale e quattro finali di di Coppa dei Campioni (una di queste ai tifosi locali è meglio non ricordarla).
Come sempre, mentre saluti gli amici e prendi posto, i minuti prima del fischio d’inizio sembrano volare e… arriva Venditti. Ti giri verso la curva sud: è piena. Piena. Per un ottavo di finale di Coppa Italia contro una squadra di Serie C. “Roma Roma Roma, core de sta città…” pensi all’Asolo Fonte, stasera non riesci a togliertelo dalla mente l’Asolo Fonte. Ecco la lacrima. Poi interrompono la musica e il terzo “Roma Roma Roma” lo canta la curva sud, a decibel quintupli di quelli dell’impianto dello stadio. Brivido lungo la schiena.

Partecipi alla coreografia con i tre striscioni neri giganti portati da Chiavari (cosa c’era scritto? Non li hai visti!), neanche il tempo di riporli e la Roma fa 1-0. La squadra locale comincia a controllare il gioco, sembra che i giocatori biancocelesti siano intimoriti (e sarebbe strano il contrario). Ma poi accade quello che non attendevi: l’Entella comincia ad alzare la testa. Crea occasioni. Una incredibile (Eramo!). Tiene testa alla Roma per tutto il primo tempo, salvo subire un secondo goal nel recupero.
Il secondo tempo è un lungo titolo di coda. La differenza fisica tra i giocatori delle due squadre emerge, c’è solo più la Roma in campo. Finale 4-0. Mentre si attende che gli stewart permettano di lasciare lo stadio tutti i tifosi dell’Entella cantano e scherzano. E’ stata una grande serata.
Uscendo fai il giro largo per andare al capolinea dell’autobus che ti porterà all’albergo e attraversi il Ponte Milvio. Sei nella città eterna. Per qualche ora ne ha fatto parte anche l’Entella.

Jacopo Giaiero

Entella In Campoultima modifica: 2019-01-17T10:39:31+01:00da infodce

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